Il Rendiconto finanziario e l’inversione del ragionamento comune. Secondo studio di una serie di 3

Il rendiconto finanziario è sotto analisi in questa serie di articoli per aziende e studenti. Seguendo la traccia già aperta nel primo studio qui pubblicato, ora l’approfondimento volge a un aspetto critico. Quando e perchè si deve ragionare al contrario nel rendiconto? Mi spiego. Nella logica normale un investimento dovrebbe essere un fattore positivo per ogni azienda e questo concetto resta valido! Nella logica del Rendiconto invece è il contrario: si premia il disinvestimento. Il Rendiconto finanziario ha una “sua logica” anche se non qui condivisa.

L’obbiettivo del Rendiconto è di “trattenere” liquidità in azienda, anche se fosse controproducente. Questo è il punto debole del documento. Indipendentemente dal giusto/sbagliato, lo scopo finale del Rendiconto si limita a quantificare il valore più elevato possibile di liquidità. Il concetto è sbagliato seppure comprensibile.

Trattenere liquidità è comprensibile come raffronto tra pagamenti. Ad esempio, è sano che il tempo concesso ai clienti per onorare le fatture dall’azienda emessa, non sia inferiore a quanto già si paga al fornitore. Sotto questo punto di vita l’allineamento dei tempi di liquidità è sano e corretto da considerare in termini di qualità di gestione aziendale. Come al solito, specie nei tempi globalizzati, ci troviamo con concetti sani male applicati; è una costante. Il ragionamento si replica sulla Ue, la moneta unica, i titoli subprime etc. Tutti progetti ottimi; sulla carta. Nella cattiva applicazione c’è anche il Rendiconto finanziario.

Le aree d’applicazione dell’inversione del senso logico nel Rendiconto, sono fortunatamente molto localizzate. Come osservabile dagli allegati qui presenti, s’inverte il senso logico analizzando specificatamente il ccn (capitale circolante netto). Si rientra quindi nel senso logico con  l’area 3 del Rendiconto dedicata al flusso finanziario DOPO le variazioni al ccn. Ritorna “non logico” nei flussi finanziari derivanti dall’attività d’investimento. A seguire altri approfondimenti.