McKinsey, tramite uno dei suoi direttori afferma: abbiamo constatato che le imprese che si muovono con fretta e prendono tante decisioni rapidamente, ottengono più utili rispetto quello che sono attente e strutturate. L’articolo compare sul Sole 24ore del 10 ottobre 2023 a pagina 13. Ovviamente non ci sono statistiche sulla sopravvivenza sul mercato delle imprese frettolose, ovvero si sa che danno più dividenti ma non vivranno.

Un’affermazione di questo tipo merita una riflessione.

Tanto per cominciare dove sta scritto che l’impresa si valuta sui dividendi? Questa è la deformazione di pensiero che affligge la materia di Finanza aziendale.

L’azienda deve garantire stabilità sul lungo tempo, livelli occupazionali stabili, ricerca e sviluppo e una corretta remunerazione sul lungo periodo. Per lungo periodo si parte dai 5 anni in poi.

Gli speculatori frettolosi non si troveranno in accordo con queste note, ovviamente.

Qui però più che “dottrina e teorizzazione” serve la pratica.

Negli ultimi 40 anni ho visto saltare molte imprese. Ad ogni evento di questo tipo sorge sempre la stessa domanda; perchè?

Il pensiero più diffuso è: quando il fallimento l’imprenditore lo ha cucito sulla pelle. Questa è la sintesi più appropriata alla mentalità McKinsey. Qui si scontrano due mondi, quello frettoloso per far cassa e l’altro che desidera restare sul mercato per lungo tempo. Chi ha ragione? La differenza è generazionale anche se ci sono molti “maturi” che ragionano sul dividendo e quindi su un lasso di tempo contenuto.

A questo punto la soluzione si trova sul chiedersi cosa si vuole dall’investimento. Per il breve tempo la ricerca del dividendo quindi della fretta ha senso. Laddove la proiezione è organizzata su un lasso di tempo più importante ma anche i 5 anni sono significativi senza scomodare le decine, i consigli di McKinsey non sono più adeguati.

Addio McKinsey; consigli troppo superficiali frettolosamente offerti. Sarebbe stato più intelligente differenziare le strategie per tipologia di cliente (ma questo rappresenta un ragionamento troppo complesso).