La realtà rappresenta il limite della morale; questa sintesi è emersa ieri sera a cena con mia figlia commentando una domanda di un suo studente che gli ha chiesto: professoressa quando un Uomo è morale?

Iniziamo con distinguere la morale con l’assetto filosofico.

E’ filosofia lo studio del pensiero, invece è morale l’adesione a una serie di valori a cui uniformare il proprio comportamento.

E’ morale quell’Uomo (o donna) che si comportano in aderenza a delle credenze.

Al contrario la filosofia studia il pensiero indipendentemente che sia conforme a un significato storico predefinito o predestinato o ordinato. Sono due concetti diversi.

Si potrebbe anche affermare che la morale è teoria, mentre la filosofia pratica (si tratta di un’estremizzazione per quanto possa reggere come confronto).

Ora siamo pratici (quindi filosofici) possiamo sempre rispettare i nostri valori? Ovviamente no! Ad esempio, sarò certamente un uomo che rispetta la legge, ma se mi trovo su una strada dritta, di giorno e senza traffico, non rispetto i limiti di velocità. Posso anche essere timorato da Dio apprezzando una bella donna (senza per questo darle fastidio!) tenendo tutto dentro di me.

Ecco che la concretezza e quindi la realtà dimostra come non si possa essere assolutamente, costantemente e assolutamente morali.

Nello studio del pensiero, ovvero la filosofia, andiamo a capire la “logica” di comportamento e “ragionamento” anche di quegli atteggiamenti non morali rendendoci conto che in certe situazioni reagiamo adattandoci alla realtà vissuta quindi la contingenza.

I tedeschi sono stati filosoficamente pratici, adattandosi al nazismo, per quanto non morali perchè hanno tradito la limpidezza del loro pensiero come fu codificato nei due secoli precedenti.

Concludendo, la realtà ovvero il bisogno d’essere aderenti al momento vissuto, per quanto non completamente conforme a quello in cui crediamo indica la fine della morale e l’inizio di un prenderla con filosofia! Fu così, ad esempio per quei soldati italiani che nella seconda guerra mondiale combatterono, con onore, senza essere per questo fascisti.