Costituzione società di persone; facile a dirsi, ma in realtà si presenta un mondo complesso con tante sfaccettature e tutte da studiare caso per caso, per quanto riconducibili alla dottrina più generale. Qui in America uno studente, figlio d’imprenditore ha posto dei quesiti la cui soluzione non è poi così difforme dalla prassi e dottrina italiana, motivo per cui si pubblicano questi appunti.
Italianizzando Il caso, ci si trova alla costituzione in una società di persone del tipo società in nome collettivo (S.n.c.) con 3 soci.
Il socio “x” apporta 150mila dollari, quindi “y” con 180mila e infine “z” con 270.000
Ogni socio ha una sua specifica da considerare.
Una cosa è però certa, LA PRIMA REGISTRAZIONE CONTABILE da sviluppare, consiste nel formare il Capitale sociale. Per far questo s’osservi la Scrittura 1 del primo allegato a questo studio.
Il lettore noterà che PRIMA SI FANNO I MASTRI DEI CONTI, QUINDI SUCCESSIVAMENTE LA SCRITTURA CONTABILE!
So che in Italia gli insegnanti, pur avendo spiegato, nelle loro lezioni il concetto e uso del mastro, in contabilità, non lo applicano più; infatti abbiamo gli studenti agli esami che non hanno capito nulla o poco sulla contabilità.
Il guaio è che la Ragioneria è stata appiattita sull’Economia aziendale producendo dei veri ignoranti come diplomati, ovvero persone che ne sanno poco o nulla sia di contabilità, sia di gestione d’impresa. Tutto ciò rappresenta il fallimento del sistema pubblico d’insegnamento.
Comunque, condannata la Scuola pubblica italiana come mondo d’ignoranti (di cui ho fatto parte per molti anni per cui so che sto sputando nel piatto dove sono cresciuto), e costituito il Capitale sociale, ora si passa all’analisi del singolo apporto.
Il socio “x” nel suo apportare 150.000 contribuisce con un fabbricato gravato da mutuo bancario per 45mila dollari su cui paga il 6% d’interessi semestrali posticipati. La differenza la versa in contanti.
Socio “y” apporta complessivamente 180.000 dollari attraverso un’azienda funzionante.
Infine il socio “z” apporta complessivamente 270.000 dollari attraverso un capannone (immobile) valutato 160mila e cambiali attive per 4.500 quindi la differenza in assegno bancario.
Lo studio prosegue in una pagina successiva.