Esternalizzazione con trappola (c’è quasi sempre ma ovviamente non la si riconosce con facilità e in anticipo)

Esternalizzare vuol dire lasciare ad altri la produzione che stiamo realizzando in fabbrica.

A conti fatti, produrre in casa, comporta un certo costo da quantificare. Al contrario acquistare lo stesso articolo realizzato da altri, normalmente costa di meno. Se poi fosse anche possibile affittare il capannone e i macchinari diventa “un affare”. Tutta teoria! Spiacente essere così dissacrante però, almeno qui è sano e corretto esporre l’intera dinamica oltre i soli conteggi.

Si osservi questo esercizio che i nostri studenti solitamente affrontano a Scuola/Università.

Per sviluppare questo compito (con inganno) ci vuole poco.

La produzione interna di Q50 richiede dei costi che sono così indicati su base unitaria:

  • materie prime impiegate per 1 prodotto del tipo Q50 = 41,20
  • materie sussidiarie = 32,80
  • manodopera diretta = 36,40
  • ammortamento impianti e macchinari specifici = 17,20
  • ammortamento attrezzature industriali specifiche = 13,60
  • quota di costi generali e amministrativi = 10,15

La somma è pari a 151,35 che va confrontata alla proposta d’esternalizzazione con terzi pari a 99,50.

Oltre all’indubbio vantaggio che offre il produttore terzo, c’è anche la possibilità (quasi una ciliegina sulla torta) di poter affittare quei macchinari non più in uso.

La risposta corretta al quesito se produrre o esternalizzare va scissa in due:

a) sul piano economico/contabile indubbiamente c’è convenienza;

b) su un piano d’affidamento verso un terzo, poco conosciuto, che potrebbe non mantenere le promesse per qualità e forniture, cambia tutto. Nel caso la scelta del produttore terzo fosse sbagliata, l’azienda salta!

Come si può gestire il punto più importante dell’intero processo di scelta? Serve tatto, ovvero qualcosa che non si confonde con i conti. Capacità d’immaginazione e di saper vedere oltre quanto mostrato o detto. Sagacia.

In assenza di queste capacità, non è possibile valutare in forma corretta una proposta d’esternalizzazione della produzione. Il più delle volte questi eventi sono fregature.