Dazi e nuove regole: evviva, è finita l’era globalizzata già colpita da più eventi:
- la pandemia da polmonite cinese (chiamata “Covid” per non responsabilizzare la Cina comunista ai danni commessi nell’aver ammazzato 15 milioni di persone nel mondo, tra cui 200mila italiani: chi li paga?). La pandemia da polmonite cinese ha anche prodotto un crollo del PIL cinese (l’area comunista non quella nazionalista e democratica che si trova nell’isola di Formosa-Taiwan) che è passato dall’11% abbondante annuo all’attuale 5,3%;
- un altro colpo la globalizzazione l’ha ricevuto con l’invasione russa dell’Ucraina a febbraio del 2022. Da quella data non si compra più al prezzo più basso, ma da quel sistema economico di cui ne condividiamo i valori. In pratica l’Occidente paga tre volte di più il gas purché non sia russo! E’ una scelta da rispettare. Del resto, in tutta onestà, non si riesce a capire chi abbia impostato la dipendenza dell’Europa occidentale dalle fonti energetiche russo-sovietiche;
- infine sono finalmente giunti i dazi; ora il quadro è completo per considerare decaduta l’era globalizzata. Non a caso, con la fine della globalizzazione ci si è svegliati a livello sociale, smettendo d’accettare acriticamente i flussi migratori che vanno interrotti con restituzione, agli Stati d’appartenenza, dei migranti al momento “residenti” in Occidente. L’ingresso dei dazi chiude l’arroganza di produrre in un’area per vendere in un’altra. NO!
Per vendere in un paese evoluto, come gli Stati Uniti, si deve produrre in quella Nazione o completare il ciclo produttivo del bene. La sola esportazione, nuda e cruda del manufatto, è un qualcosa che è accaduto nella globalizzazione, ma ora è finito. Nel rispetto del consumatore locale (in questo caso statunitense) vanno assunti americani per produrre o confezionare o completare il prodotto da offrire su quel mercato. Queste sono le nuove regole.
I dazi sono ora considerati un atto di civiltà e protezione del lavoro della Nazione che li adotta.
Si ricorda che 1 ora di lavoro costa nella Cina afflitta dalla dittatura comunista, 5 dollari, in Italia 26 euro e in Germania 32.
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