Conto economico riclassificato attraverso due modelli da usare differentemente a seconda della natura produttiva dell’impresa. In particolare per le imprese di produzione, quelle che trasformano materia prima per ottenere il prodotto finale, utilizzano il conto economico a costi e ricavi della produzione venduta. Quelle commerciali, al contrario, utilizzano il CE a valore aggiunto.

Purtroppo la CONSOB, l’organo di vigilanza della Borsa italiana, ha espresso “una sua preferenza” verso il modello di conto economico riclassificato “a valore aggiunto”. Ne consegue che anche le imprese produttive utilizzano il modello “gradito” alla CONSOB. E’ palese che questa stortura alla normale operatività del sistema di rendicontazione aziendale è ampiamente criticata! Chi ha un incarico pubblico non esprime preferenze adattandosi alla realtà senza che sia quest’ultima a doversi plasmare alla Pubblica Amministrazione (per quanto l’organo di controllo della Borsa non sia prettamente pubblico ma parallelo/assimilato).

Al di là della critica alle “preferenze” i modelli non sono poi così diversi tra loro.

Da notare, e ciò si rileva facilmente osservando gli appunti allegati, come entrambi i modelli, superato il Reddito operativo o margine operativo netto, proseguano con la stessa struttura.

Cosa, a questo punto, differenza gli schemi?

Il conto economico riclassificato a costi e ricavi della produzione venduta (lo preferisco) è più compatto. Ad esempio in quello a valore aggiunto si vogliono evidenziare i costi del personale quando nel primo, lo schema più industriale, questi sono conglobati nel costo del venduto. In ambito produttivo l’attenzione si concretizza sui costi commerciali ed amministrativi. Schemi diversi ma anche mentalità diverse. La versione commerciale soffre il costo del personale di più rispetto alla “fabbrica” e questa diversità si nota nei modelli.

Spesso accade che agli esami si chieda la redazione d’entrambi i modelli di conto economico riclassificato, per questo motivo sono qui apprezzabili nelle loro specificità.

Non resta che augurare buon studio.

Il prof