Ricavo totale come prezzo per quantità.

In gergo contabile

RT = p * q

E’ ovviamente una formula che vale per sempre e in ogni materia: contabilità come economia.

Il punto debole del ricavo totale sono i costi, ovvero conteggia quanto “entra” in cassa, ma senza sottrarre i costi. Caspita quanto pesano i costi, sia fissi che variabili!

Per supplire a questo problema abbiano un altro concetto che si chiama PROFITTO.

In gergo economico il profitto è indicato con pi greco che su questa tastiera non ho, ma tutti conoscono.

Pi greco è sempre uguale al RT meno i costi di produzione.

Pi greco = RT – CF – CVq

Qualcuno si lamenterà di trovare i costi scissi in due diverse dimensioni che sono fisso e variabile. Ovviamente c’è un motivo preciso.

Un’azienda fallisce per i costi fissi non per quelli variabili.

Si tratta di un dettaglio che pochi considerano e infatti le aziende falliscono. Mi spiego meglio. Per gestire i costi variabili non è necessaria una preparazione intensa e profonda quanto invece nei costi fissi. Qui si apre un dibattito: nel caso l’attività industriale come commerciale che sia, subisce un peso dei costi fissi oltre il 40% del totale dei costi, ATTENZIONE.

Quando si sfonda la soglia del 40% come incidenza dei costi fissi sul totale, serve un dirigente, imprenditore che sia altamente preparato sul tema. Si pensa a un figlio d’arte (che tutta la vita ha recepito concetti di questo tipo, un ingegnere, quindi economista o gestionale). Laddove invece, come spesso accade, nella posizione di leader ci sono persone VALIDE ma non preparate, sappiamo tutti cosa accade.

Concludendo, il ricavo totale è un dato grezzo che ci permette di capire cosa entra in cassa, ma resta un’informazione “pericolosa”. Il profitto rappresenta invece la vera indicazione che c’interessa sulla quale costruire il futuro dell’impresa.

Messaggio dedicato al mio caro studente d’economia, Giulio che studia ad Utrecht.

ricavo totale

punto di pareggio