I 2 euro del bollo che sono applicati sulla fattura in emissione e a carico del cliente (spesso non li si conteggia per un atto di cortesia verso il consumatore e questo accade spesso negli studi medici specialistici) in Ragioneria vanno considerati nel mastro “consulenza” o “spese d’impianto”.
Ovviamente tale precisazione segue a quanto già pubblicato sullo studio la cui referenza internet è: https://www.giovannicarlini.com/spese-impianto-per-la-costituzione-di-una-azienda-appunti-studenti/
Con l’introduzione della fattura elettronica, anche le scritture contabili debbono adeguarsi, da qui il dubbio dove inserire quei 2 euro. La dottrina ha stabilito di “caricare” il mastro di riferimento.
Va altresì precisato che l’anomalia della fatturazione elettronica rappresenta una procedura che non si sa per quanto tempo ancora verrà confermata. Al momento sarà in funzione per un altro anno ancora, ovvero fino al 31.12.2025.
Si definisce anomalia la fatturazione elettronica perchè al naturale e logico rapporto tra fornitore-cliente, s’interpone l’Agenzia delle Entrate che svolge il ruolo di “postino” ricevendo la fattura da consegnare al cliente.
Si tratta di una triangolazione del tutto innaturale basata sulla sfiducia dello Stato nel cittadino e contribuente.
La criminalizzazione di massa che l’Agenzia delle Entrate applica con la fatturazione elettronica e con la limitazione nell’uso del denaro contante, non può durare altro tempo mettendo in discussione le stesse fondamenta dello stato democratico.
Si ricorda che il contante è democrazia mentre il pagamento con mezzi tracciabili è dittatura e controllo. Per quanti mesi ancora il fisco potrà impedire il naturale sviluppo della democrazia?
Come ricorda il quotidiano economico, Il Sole 24 Ore, a pagina 43 del 22 ottobre 2024, è stata chiesta dal Governo la proroga della fatturazione elettronica al 31 dicembre 2025. Con quest’informazione s’attende il ritorno della democrazia in Italia nel rapporto Stato-fisco-cittadino.
Sicuramente chiunque legga queste riflessioni penserà che l’Italia è un paese democratico; ed ha ragione, tranne che nel rapporto tra Stato e cittadino nel lato fiscale e tra Magistratura e Stato- cittadino. In questi due ambiti la democrazia è, in Italia, imperfetta.
Nelle due immagini allegate si nota dove registrare i 2 euro del bollo e gli altri mastri che costituiscono la prima scrittura.