Fase boemo-palatina3 con l’Imperatore Ferdinando II° d’Asburgo (1578-1637) ormai in carica grazie alla nomina ricevuta a Francoforte nell’agosto 1619.

Nel corso delle votazioni il Palatinato ebbe la sciagurata idea d’opporsi per poi successivamente aderire al voto a favore di Ferdinando II°. Non l’avesse mai fatto! Un atto di questo tipo coinvolgerà il Palatinato nella successiva resa dei conti contro i protestanti (quelli che sono stati ladri dei beni della Chiesa).

A ben guardare a Francoforte accadde, per quanto riguarda la Boemia, qualcosa di strano. Il sin troppo giovane Federico era appena stato eletto dai ceti protestanti a Praga re, che gli stessi elettori boeri a Francoforte diedero il voto a Ferdinando II°. In pratica chi aveva il potere di nomina del re in Boemia? Fu chiaro che Federico fu espressione di una minoranza locale e protestante, non un volere della Nazione. Infatti fu quella l’epoca delle 2 rivoluzioni. Una protestante contro i cattolici Asburgo e un’altra interna, dei contadini cattolici boeri contro i ceti protestanti locali. 

Diventato Imperatore, per Ferdinando II° era ormai tempo di regolamento dei conti. Con una cassa vuota mancarono agli Asburgo i mezzi finanziari per organizzare un esercito. L’8 ottobre 1619 con il beneplacito spagnolo, Ferdinando II° ottenne la disponibilità della Baviera ad armare un esercito (quello già pronto della Lega cattolica). Le truppe bavaresi avrebbero dovuto muovere contro il Palatinato (per vendetta) e la Boemia quale causa scatenante della crisi. Gli spagnoli dalle Fiandre avrebbero a loro volta attaccato il Palatinato e fornito truppe alla Lega.

In cambio di tutto ciò Ferdinando II° offrì il rimborso spese attraverso la momentanea occupazione dell’Alta Austria alla Baviera. Il motivo fu semplice: la riscossione delle tassa locali. Una prassi che i bavaresi resero così esasperante da scatenare una rivolta nel 1626 e la successiva restituzione della regione agli Asburgo per ingovernabilità.

Intanto le formazioni militari si stavano organizzando. Nessuno aiutò concretamente Federico.

Citazione da Pantle: in Europa circolava la battuta di spirito che per salvare Federico i danesi avrebbero inviato 1000 aringhe sotto sale, gli olandesi 10.000 casse di burro e il re inglese 100.000 ambasciatori. 

Lo studio della fase boemo-palatina3 prosegue.