Domande e risposte: cosa chiedere e rispondere in un colloquio di lavoro

di Giovanni Carlini

Entrando in selezione il candidato afferma: grazie per avermi permesso d’essere qui.

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L’ESAMINATORE: grazie a Lei per aver accettato l’appuntamento, come è noto l’impresa produce e vende acciaio e dal suo curriculum non emerge una significativa esperienza in questo settore, però l’abbiamo chiamata perché ci ha incuriosito la diversità di posizioni che ha assunto in questi anni, delineando una personalità poliedrica e adattabile. Ci racconti..

IL CANDIDATO: (se uomo è sbarbato, con capelli ordinati, preferibilmente corti, in camicia e cravatta oppure dignitosamente sportivo con giacca e pullover. Se donna non calza sandali o infradito o peggio ciabattine come quelle per la doccia, ma scarpe chiuse. Non è scollata e benché seduta non permette che si intraveda il suo fondo schiena. Preferibilmente veste un tailleur e i capelli sono raccolti anziché sciolti e cadenti.) Ho esaminato il sito web della vostra impresa confrontandolo con realtà similari. Mi ha interessato molto l’area commerciale di cui ho apprezzato che avete esposto i prezzi in tempo reale in nome della trasparenza, anche se questi sono visibili sui siti di riferimento della categoria come SIDERWEB.
Oltre a questo, è vero, non ho una specifica estrazione siderurgica, ma ciò mi consente di poter osservare “dall’esterno” una serie di problematiche offrendo un punto di vista.
Sostanzialmente, in ambito ingegneristico si chiama “controllo non distruttivo” e qui il ragionamento si fa complicato, perché solitamente ostacolato da risposte del tipo: da 55 anni facciamo così! E tu che non sai che…..
Benché ovviamente non possa che rispettare l’esperienza, credo stiamo vivendo un’epoca originale, dove gli stessi esperti non hanno la chiara percezione di quanto accada, per cui essere (sociologicamente “generalisti”) consente di mantenere delle visuali permanenti su ampi spazi di dottrina e conoscenza, selezionando quella parte che in quel momento è considerabile la più adeguata. Mi spiego meglio. Per capire cosa fare in questo periodo, più precisamente dal 2009 a oggi, non basta essere commerciali o logistici, quindi provenire dalla produzione o dalle assicurazioni, gestionali o dall’area del personale, ma necessita un mix che sappia valorizzare da ogni contesto (che si dovrebbe indicativamente conoscere) quella parte significativa idonea allo specifico problema e non altri.
Mi rendo conto che quanto affermo, implica una vita più complessa rispetto a prima, ma credo sia un’affermazione scontata.

L’ESAMINATORE: interessante il suo punto di vista però ora mi mette in imbarazzo, perché la nostra impresa ricerca una figura nel ruolo di ”x” mentre lei si apre a una sorta di multiruolo. Come considerare la sua candidatura?

IL CANDIDATO: vede a scuola ho imparato una serie di argomenti (che poi francamente ho dimenticato) ma su tutti, ciò che sento dentro è l’attitudine a imparare. Il complesso delle materie studiate non mi ha consegnato una specifica tecnica d’esecuzione della scienza, ma la capacità di cercare le soluzioni, avendo comunque in mente un’idea di massima dell’argomento. Ad esempio, ho studiato diritto ma non posso gestire una causa. Nonostante ciò so dove cercare nei 4 codici l’argomento che mi interessa, quindi proseguire sulle sentenze di Cassazione pertinenti e farmi un’idea della fattispecie in iuris e per analogia legis. Con questi strumenti, sicuramente poveri ma iniziali, mi rivolgo a uno specialista, l’avvocato, informandolo e indirizzandolo su un’interpretazione che lui valuterà adeguata e sicuramente perfettibile. Ecco cosa mi ha consegnato la scuola, tanto o poco che sia.

L’ESAMINATORE: cerchiamo persone che si possano spostare, principalmente in Italia ma anche all’estero per sia brevi periodi che intensi. Lei ha conoscenza di lingue straniere e disponibile a viaggiare?

IL CANDIDATO: La disponibilità è per tutto il mondo. Sulle lingue vorrei che non vi formalizzaste, nel senso che mi arrangio e adatto come sarà necessario.

L’ESAMINATORE: il suo desiderio in termini di remunerazione oltre quanto stabilito dal contratto collettivo nazionale? (CCNL www.portalecnel.it)

IL CANDIDATO: la mia ambizione è crescere con l’azienda. In quest’accordo la soddisfazione non è un mio problema, ma dell’impresa. Qui s’introduce una tematica di gestione risorse umane, sulla quale sono certo voi potete insegnare molto, valorizzando il fattore umano in una fase congiunturale particolarmente difficile, dalle quale se ne esce fuori grazie a un migliore rapporto azienda-fattore umano.

Conclusione. Sicuramente chi ha letto questo colloquio di selezione ideale avrà mille critiche da opporre (siamo tutti nichilisti = autodistruttivi) nel dettaglio avrà osservato che non si è entrati negli aspetti tecnici, inoltre non è pensabile che un giovane possa rispondere in questa maniera e con tanta padronanza di concetti. È tutto vero. Non c’è bisogno d’accanirsi. Qui però c’è una traccia che si può adattare a mille altre possibilità. Chi contesta che tra le righe vede uno specialista anziché il candidato tipo, va osservato: perché non possiamo iniziare a pretendere che i candidati elevino le loro performance se non li addestriamo in questo? 

Buon lavoro.