Che la guerra, finalmente, segua il suo corso fino al collasso o forte ridimensionamento di una delle parti in causa. L’augurio e l’auspicio riguarda l’attacco israeliano ai danni dei bellicosi e nuclearisti iraniani.
I FATTI
- L’Iran coltiva un nucleare offensivo e militare per “cancellare dalla faccia della terra” lo Stato d’Israele. Si tratta di una vicenda che ha molti anni per nulla “nuova” a nessuno che conosce i fatti;
- Israele ha una dotazione nucleare militare da utilizzare in caso di rischio lo Stato possa scomparire sotto gli attacchi nei nemici. Nella guerra del 1973, nota come Yom Kippur (la Pasqua ebraica) si giunse quasi al punto d’utilizzare la bomba atomica contro gli eserciti arabi, ma il proposito non fu attuato perchè l’esercito ebraico rapidamente vinse su tutti i fronti;
- da molti anni, l’Iran finanzia i terroristi Hezbollah e Hamas per proseguire una guerra per “procura” allo Stato d’Israele oltre alla minaccia nucleare.
In tali condizioni come possibile non attaccare il regime islamico iraniano?
Non vanno qui considerati anche i problemi interni, di non poco conto, che la popolazione iraniana soffre nell’intenzione d’allontanare i fondamentalisti islamici dalla guida della Nazione persiana.
Considerando tutti questi aspetti si dovrebbero fermare le operazioni che l’esercito israeliano sta sviluppando contro l’Iran? Assolutamente no! Che la guerra segua il suo corso fino alla definitiva sconfitta iraniana.
Coloro che chiedono, per partito preso, “la pace” o il controllo del conflitto per soffocarlo, sono “i figli dello stato di fatto” che nulla vogliono cambi. NO! La storia non si scrive bloccando ogni cosa e lasciando che marcisca o peggio crei le premesse per un quadro complessivo peggiore rispetto al passato.
Si resta perplessi di fronte alle voci che invocano il “diritto internazionale” quand’è sistematicamente violato. Forse a settembre del 1939 c’erano in giro altri pacifisti come quelli d’oggi che con sterilità s’ancorano alla pace?
La Confindustria si lamenta per l’instabilità? benvenuta nella realtà. Che la guerra segua il suo corso.
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