Studi sul Vate, un approfondimento, il numero tre. In questo studio si cerca di capire il successo che ha goduto Gabriele D’Annunzio. Nel libro “L’Italia di Giolitti”, Indro Montanelli non offre una spiegazione del fenomeno: si limita alla narrazione. Del resto il caro Montanelli è un giornalista che si è trovato a narrare la Storia d’Italia. Non c’è pretesa d’introspezione psicologica almeno in questo personaggio.
Come già descritto in altro studio qui pubblicato, Montanelli liquida il successo del D’annunzio in poche righe. Ogni aspetto è ampiamente riportato come citazione negli studi sul Vate in questi link:
https://www.giovannicarlini.com/il-vate-concetto-e-applicazione-prof-carlini/
https://www.giovannicarlini.com/il-vate-approfondimenti-prof-carlini/
POSSIBILE CHE SIA SUFFICIENTE ADULARE LE PERSONE PER OTTENERNE IL LORO INTERESSE E PASSIONE?
Come noto e già scritto, per la prima volta nella storia della letteratura, uno scrittore non descrive ciò che vive ma impone una sua “visone”. D’annunzio spiega al mondo come dovrebbe essere. Questo trasferimento o inversione dei fattori trascina anche le direzioni d’interesse. Un sognatore viene seguito dai protagonisti della storia ma attenzione.
Quando questi protagonisti sono uomini la magia non accade.
Nel caso i protagonisti siano donne allora si che la scintilla scocca tanto d’appiccare un incendio.
Cosa è accaduto? Semplice. Le donne sono tradizionalmente (per loro DNA) predisposte al sogno rispetto ai maschi. Gli uomini al massimo progettano e pianificano le donne invece progettano-pianificano e sognano. Come a dire che “l’altra parte del cielo” gode di una funzione in più, un passaggio ulteriore nel processo di analisi rispetto i maschi.
Non vi è traccia negli studi sul Vate, che Gabriele D’annunzio abbia capito questa dinamica. Probabilmente siamo noi contemporanei, un secolo dopo a trarne le conclusioni.
Concettualizzando l’esperienza del D’Annunzio, oltre il giudizio severo o no sul personaggio che oscilla tra il pagliaccio e l’artista, che si può dire?
Adulare le persone comporta l’ingresso nel loro perimetro sensibile, facendo leva sul genere femminile. Del resto il corteggiamento, antico da 50mila anni, non conferma questo? Gli studi sul Vate ne danno conferma in letteratura quanto già sappiamo dal comportamento umano.