Piattaforma di reclutamento, studio d’approfondimento a seguire rispetto quello iniziale pubblicato pochi minuti fa. La riflessione verte sull’efficacia di questi strumenti che hanno visto la luce, in particolare, come effetto dalla fase pandemica tuttora in sviluppo.

Si è giunti a una prima conclusione: non funzionano, ma va esplorato meglio il perchè.

La piattaforma offre un profilo che certamente sarà valido (non è dato sapere con certezza se emerge da un processo di selezione o d’accoppiamento automatico tra domanda e offerta. Si pensa che ci sia un processo umano di selezione, ma spesso è supposto non certo) ma per fare cosa?

Esplorando il “cosa” potrebbe essere un iniziale contatto con un professionista che vive in loco, all’estero, e fornisce a pagamento primi rapporti e impressioni sui quali lavorare per sviluppare qualcosa successivamente.

Attualmente una figura di questo tipo emerge da conoscenza diretta o per il sentito dire o tramite la locale camera di commercio italo… del paese di riferimento collocata all’estero.

Come si nota la prospettiva è fortemente sbilanciata verso l’estero. mentre non risulta applicabile nel caso di una dimensione domestica (nazionale). Questo perchè la conoscenza per interposta persona è molto più agevole nel proprio paese e le Camere di Commercio funzionano bene!

Sotto questo punto di vista, ovvero inteso come iniziale contatto con tutto in divenire, la piattaforma di reclutamento è valida, ma restiamo nel contesto della consulenza, dov’è invece il reclutamento e la connessa busta paga che andrebbe pagata allo straniero come recitano i siti di questo servizio?

L’idea d’assumere più persone che agiscono da Nazioni diverse, convergenti su un unico progetto a tempo è idilliaca perchè non considera le necessità della gestione delle risorse umane. Non s’assume “uno” senza che sia seguito da qualcuno dei “nostri”.

Ecco che mancano diversi pezzi al ragionamento sulla piattaforma di reclutamento.