Abrogando la Rai e l’onnipresenza della Ue (Unione Europea) si libera l’Italia; finalmente!

La Rai non svolge un servizio pubblico ma di parte, ne consegue che se la paghi chi appartiene a quella parte (PD e sinistra in genere).

IO NON VOGLIO PAGARE LA RAI PERCHE’ E’ DI PARTE!

Esistono altri canali che sono gestiti da 5mila dipendenti contro i 15mila della RAI a parità di ore di trasmissione. Perchè il maggior costo deve ricadere sui cittadini? La RAI va rivista nel senso d’abolire il canone televisivo obbligatorio, chi se la vuole guardare paghi, ma si lasci libero chi non si riconoscere nelle forzature sinistroide che la caratterizzano.

La Rai è una scelta, venga pagata da chi la vuole sopportare. Abrogando la RAI la Nazione respira.

Una volta c’era l’Alitalia, altro carrozzone di Stato e ha fatto la fine che meritava; ora è il turno della RAI.

Togliendo l’ente televisivo di Stato dal panorama obbligatorio dei cittadini, si passa a un secondo incomodo che ha un nome: l’Unione Europea.

La Ue rappresenta un coordinamento non un obbligo. Se c’è va bene ma non ci dev’essere obbligatoriamente! L’Europa è un organismo culturale e storico non necessariamente anche politico come forzatamente vuole essere l’Unione che coinvolge solo 27 stati su 45 del Continente Europeo.

Abrogando questi passaggi obbligatori, RAI e UE, si libera la Nazione affinché si riconosca in se stessa.

Se non si è prima di tutto italiani, non ci si può neppure sentire “europei”.

La doppia evasione, quella al voto e agli impegni fiscali, nasce da un mancato riconoscimento dell’idea di Stato. La nazione italiana è confusa con altri organismi ancora più evanescenti. Da questo mancato riconoscimento emerge l’evasione, ovvero il non voto e la ridotta predisposizione agli obblighi fiscali.

Dalle recenti elezioni politiche di cui siamo tutti contenti e soddisfatti per la vittoria netta e decisa di una parte sull’altra, lascia sul campo un’evasione dal voto del 38%.

Dove si trova il 38% degli italiani che non ha votato? Abrogando la RAI e la Ue ritroviamo l’Italia.