Il picchiatore chi è? colui che alza le mani per stabilire un predominio sull’altro. Solitamente un soggetto imbevuto d’ideologia che non ascolta però parla, non capisce ma afferma, è analfabeta però scrive. Tempo fa il picchiatore fu uno squadrista, quindi anche camicia bruna/nera nel nazismo e di conseguenza, per naturale prosecuzione, quasi tutti gli apparati sia sovietici sia russi e comunque comunisti.

C’è un filo diretto che lega tutte le dittature al picchiatore indipendentemente dal colore che in quell’occasione assume.

Spesso il picchiatore è rosso, comunista, ma anche fondamentalista e islamico. Anzi in questo caso nel mondo arabo, il picchiatore evolve in tagliagole.

Questi soggetti quando sono catturati vengono tenuti in gabbia e spesso anche in catene.

Non si tratta di un picchiatore di destra o sinistra, d’Hamas o qualche altro movimento terroristico, è solo e soltanto uno che picchia.

In questo momento c’è un picchiatore di genere femminile, nazionalità italiana che si trova in galera all’estero e giustamente l’hanno incatenata. Quindi dov’è il problema?

Non è finita.

In televisione, quella italiana picchiatrice, la RAI l’ha tradotta in:

a) il picchiatore in insegnante;

b) la vittima in nazi fascista.

Sulla serietà della RAI ci sono molti (troppi) dubbi per cui se fosse chiusa e sciolta non sarebbe un danno alla Nazione.

Detto ciò a carico di chi trasmette a spese degli italiani facendoci farsi pagare il canone per mistificare la realtà tra insegnante e nazi fascista al posto d’aggressore e aggredito, rimane un problema: perchè dobbiamo spesso manipolare la realtà?

Manipolare la realtà NON significa indottrinare la Nazione, ma allontanarla dalla percezione del reale da cui emerge anche evasione dal voto e supposta evasione fiscale.

L’evasione è una fuga da qualcuno che chiede-pretende troppo o quanto non gli spetta.

Se fosse vero che tanti italiani evadono c’è da chiedersi perchè scappano e da chi.

Credo che il problema dell’evasione, elettorale come fiscale, vada invertita nei termini, discutendo d’equità della tassa a fronte di servizi sociali e pubblici da qualificare e quantificare; ma questo ovviamente non si può dire.