Il problema greco, il problema italiano apparentemente non connessi

Il problema greco, il problema italiano, francamente pare d’analizzare situazioni completamente diverse. In effetti è vero. Grecia e Italia non sono confrontabili sotto alcun aspetto tranne che per due. Hanno la stessa moneta, l’euro e appartengono entrambi alla Ue. Euro e Ue fungono entrambi da ciglia di trasmissione dello stesso problema. Credo che pochi ci abbiamo fatto caso, ma rappresenta un lato interessante su cui riflettere.

La moneta unica e l’Unione Europea sono la cinghia di trasmissione di un malessere comunitario.

L’euro è una moneta che compete con il dollaro. Su questo aspetto si rinvia ad altro studio pubblicato dal nome LA DOLLARIZZAZIONE DELLA LIRA. Essendo l’euro una moneta forte e la Grecia-Spagna-Italia e Portogallo deboli, ecco spiegato il problema. Considerando la moneta come il sangue in un corpo, stiamo tutti soffrendo d’alta pressione. Per morire serve l’alta pressione non la bassa. Mi si perdoni il richiamo alla morte qui d’obbligo. La Grecia soffre in forma plateale perché è la nazione più debole della Ue. Considerando il più alto debito pubblico della comunità europea svetta l’Italia. E’ anche vero e voglio sottolinearlo, che non si collassa per debiti. Per il crack finanziario serve di più rispetto al solo onere del debito. L’Argentina del 2001 insegna.

In questo quadro il problema greco, il problema italiano sono più comprensibili e assimilabili. La Grecia sconta un dissesto economico, quando quello italiano è finanziario. Capisco la differenza, ma il comun denominatore è il dissesto. L’esperienza Argentina 2001 insegna che il collasso arriva quando termina l’afflusso di liquidità. Mi spiego. Con un grande debito si può vivere e anche prosperare, a patto che ci sia un riferimento costante di liquidità. In pratica come il tossico con la droga. Ecco perché serve l’inflazione nella Ue e la BCE che introduce liquidità nel sistema.

Analizzando così la realtà, il problema greco, il problema italiano sono connessi.