Una strada per pensare. In una società dove tutti s’arrabbiano e pochi pensano, la us 395 serve per riordinare le idee. Nelle sue 1200 miglia di percorso a basso traffico, i pensieri si fanno atto di creazione.

Una strada per pensare. Probabilmente ce ne sono molte nel mondo. Però lunghe 1200 miglia poche. La lunghezza della strada è importante perché il processo di meditazione non scatta immediatamente. In realtà le prime 500 miglia se ne vanno (corrono sotto i pneumatici) senza capire bene dove ci si trovi. E’ dalla fine del secondo giorno di viaggio, che finalmente qualcosa s’accende nella sensibilità. Con questa progressione il terzo giorno è quello fondamentale, ma anche d’arrivo alla meta. Peccato, ma ha lasciato il segno. Una strada per pensare.

Pensare cosa? di tutto! In genere la successione riguarda il lavoro, la famiglia, l’amore e infine la fantasia. L’atto di creazione del pensiero nuovo è sempre l’ultimo stadio. 

In realtà non è tanto importante cosa si pensi. E’ l’atto di riflessione che conta. Questo perché lavorare non significa riflettere o studiare. Al contrario lavorare è “fare-pensare”, ma non più di tanto. Ciò che crea la persona, uomo o donna che sia, è la riflessione e lo studio. Il resto sono azioni che applicano quanto si sarebbe dovuto già capire. La palestra della mente non è la vita, ma lo studio. In questo senso il 50% d’italiani che non leggono 1 libro in 12 mesi, spiega lo scadere della vita. Per vita s’intende sia quella sociale sia la personale. Va sempre rammentata quella tragedia sociale che si chiama 43% di divorzi tra coppie normali sposate. E’ un disastro! Un dramma di cui francamente pochi sono coscienti. Anzi non se ne parla neppure.

In un mondo così gravemente superficiale, il pensare potrebbe essere addirittura deviante. Un qualcosa di non gradito dalla società e dalle istituzioni. Questo è il grave problema nella società globalizzata.