Sulle prossime elezioni di metà termine americane ci sono grandi attese e tutte contro i democratici (quelli di sinistra che sono oltre oceano). Perchè gioire di questo ribaltamento degli equilibri statunitensi?

Perchè c’è di mezzo una rivalsa.

Come il Senatore Berlusconi è rientrato in Senato, alla faccia di tutta la persecuzioni giudiziaria che s’è accanita su di lui, in atto al momento, c’è un atteggiamento similare contro Donald Trump.

Ovviamente sia il primo personaggio come il secondo, hanno ampiamente prestato il fianco alle critiche che hanno letteralmente “goduto” di queste incaute aperture. Il primo in Italia, al momento sta nuovamente “sbandando” contraddicendo il suo impegno per l’Italia che si rivela molto, troppo di parte e con un eccesso di “donne” in ruoli diversi. Quindi è facile criticare il personaggio numero uno. E’ altrettanto facile criticare pure il secondo: tasse, ha scatenato una reazione che non ha poi saputo gestire, etc..

Nonostante tutto ciò, entrambi hanno un valore da considerare.

Il primo, in Italia, dimostra ampiamente come sia misera, povera e mediocre chi vive di politica. Al contrario è “bello” colui che ha successo per conto suo e si presta ANCHE alla politica. Un insegnamento da non dimenticare. Il 99% dei “politici” italiani non sanno quello che dicono quando aprono la bocca (semi analfabeti).

Donald Trump ha saputo fermare la perversione della globalizzazione applicando i dazi. Un’azione di questo tipo ha costretto a chiudere l’era dei mercati aperti ripensando all’interesse nazionale. Evviva! Nessuno aveva mai osato tanto. Infatti tra Trump e pandemia da polmonite cinese c’era la globalizzazione ed ora siamo un una fase di post-globalizzazione il cui nome ancora non è stato coniato.

La globalizzazione con precarietà, delocalizzazione e disoccupazione tende ad essere archiviata. Infatti riducendo la quantità di beni presenti sul mercato, la corrispondente quantità di moneta è alta, il che porta all’inflazione.

La piacevole sorpresa della vittoria repubblicana sulle prossime elezioni americane tende a ristabilire la rivalsa.

La rivalsa è il vero filo conduttore dell’intero ragionamento.

Mai umiliare chi esce da un’amministrazione come invece s’è voluto fare su Trump che ha meritato 75 milioni di voti.