Il suicidio è SEMPRE uno spreco d’umanità

Il suicidio come decadenza dell’umanità. “Sfogliando”, nelle ultime ore, i diversi canali televisivi italiani dei più telegiornali, emerge come il giornalismo forzi la pubblicità. Anzi indottrinamento. Sulla vicenda del tipo che si è andato a suicidare in Svizzera perchè ha sofferto troppo, si sta volutamente montando il caso. Indubbiamente non abbiamo problemi a sufficienza da discutere. Nessuno si chiede, ad esempio, quanta immigrazione e disoccupazione può tollerare la democrazia.

Nella volontà di distogliersi dai problemi reali, ne vengono inventati d’ogni specie. E’ sicuramente un’invenzione la voluta confusione tra diritti civili e sessualità.

Com’è stato possibile confondere l’omosessualità (una patologia del comportamento sessuale) con i diritti civili? Nessuno lo sa. 

Perseguendo l’inquinamento per una visione chiara sulla vita, ora è il turno del suicidio. Suicidio assistito. Fine vita. Più o meno sinonimi. In mezzo a tutti questi giochi di parole si cerca la confusione.

Il suicidio è uno spreco. Per la precisione un’offesa alla vita. Più specificatamente un peccato mortale. Qui la religione non centra nulla.

Chi si suicida ha sempre torto, per quanto possa essere disperato. 

L’aspirante suicida va aiutato. Ha diritto al supporto e al sostegno dell’intera comunità anche perchè non ha nessun diritto a togliersi la vita.

Quello che vuole mancare nella società civile è un ordine che indichi il bene e il male. Stiamo amando il confuso. Il genitore che ammazza la figlia perchè in coma da 17 anni. Si tratta di mostri nel campo dell’educazione che indicano come non si comporta un genitore. Possiamo continuare a vivere con cattivi esempi? E’ necessario che la comunità impari ad espellere e isolare, perchè includendo non esprime un giudizio. L’inclusione è educativa. Chissà perchè però, non funziona più da qualche anno. Aver incluso generazioni d’immigrati, ha permesso la formazione delle nuove leve dell’ISIS. Quindi tagliatori di teste, sgozzatori.

La società aperta ha fallito. Ora serve una società concentrata nel recupero dei suoi valori.