A cosa serve la Moda come forma espressiva attraverso abiti, scarpe e accessori indossati

Per discutere di Moda ci sono molti approcci, quello che qui è proposto rappresenta la base comune a tutte le sensibilità in quanto ogni ragionamento deve partire da un patrimonio comune di conoscenza che si chiama Georg Simmel.

Georg Simmel è stato un sociologo che insieme a Max Weber (entrambi tedeschi) e al francese Emile Durkheim, hanno fondato la sociologia come dottrina e metodo di analisi della società moderna. In termini temporali siamo negli anni intorno al Novecento. Tra questi 3 padri fondatori della dottrina, chi si è specificatamente concentrato sul fenomeno della Moda è stato Simmel.

L’interesse per la Moda non nasce a sé stante come ricerca di un gusto estetico, ma s’inquadra negli studi sulla personalità. Quando l’uomo e le donne (generalmente definiti “uome”) hanno iniziato a dire il loro punto di vista personale sulla vita e la società. 

Simmel, nei sui studi, parte dal Rinascimento e precisamente dalla città di Firenze, osservando come tutti i maschi d’allora cercassero nell’abbigliamento un carattere distintivo dagli altri. Con quest’informazione da fonte letteraria, Simmel cerca un riscontro nei ritratti dell’epoca, notando tutto sommato una ridotta differenziazione di colore e modello della foggia indossata tra uomo e uomo. Confrontando questo bisogno di distinguersi, tipicamente italiano, pur restando conforme allo stile dell’epoca, Simmel si rivolge agli studiosi di area germanica come Kant, Goethe, Rembrandt, Beethoven, Kierkegaard, Herder, Schleiermacher, Vogelweide e Ibsen trovando un altro schema per cui la Moda non rincorre una visione classica di riferimento ma resta, nel caso tedesco, utile e funzionale alla singola individualità che così esalta. In pratica se gli italiani nella loro diversità, comunque sono dentro uno schema di riferimento classico utilizzando la ricercatezza e la sofisticazione come risposta, per i tedeschi il gusto è molto più essenziale e pratico.

Fin qui, nulla di nuovo, perchè sono concetti già pubblicati, in questa collana di ricerca e studio sulla personalità e il consequenziale concetto di Moda. La novità, suggerita da Simmel nel saggio L’individualismo, consiste nello spiegare che le persone, tutte in forme assolutamente diverse e originali, come irripetibili, sia nella cultura classica-latina che in quella germanica, utilizzino la Moda come colori e combinazioni per avvicinarsi e distaccarsi, allo stesso tempo, dalla cultura in essere in quel momento. Mi spiego meglio. L’individualità, per Simmel è quel duplice atteggiamento d’accettazione e distacco dai valori della società che contraddistingue ogni persona, in forma assolutamente originale e nuova. C’è qualcosa di tragico ed esaltante allo stesso tempo nell’individualità, che si accosta e distacca in una mutevole forma umana che trova nel colore, la moda, gli oggetti, l’altezza del tacco, la scollatura, le trasparenze e la foggia come gli stili, quello spartito espressivo che permette l’espressione di uno stato emotivo e simbolico unico e assimilabile agli altri. Questa è la grandezza degli studi di Simmel, solo lui, ha saputo collegare la plasticità della personalità in un qualcosa che indossiamo ogni giorno per distinguerci e avvicinarci agli altri. 

Concludendo:

  • l’individualità ha una duplice natura e atteggiamento, rappresentato da un aderire e distinguersi, allo stesso tempo, rispetto allo stile vigente;
  • così non fu nel Medio Evo, ma il tutto ha certamente delle origini nella cultura greca e latina-cristiana confermandosi dal Rinascimento in poi;
  • questo aderire e distaccarsi assume forme del tutto personali e private in ogni essere umano;
  • principalmente lo spirito europeo oscilla tra un duplice atteggiamento: quello classico-italiano di distinzione all’interno di uno schema culturale stabilito e quello germanico di completa e totale unicità assoluta della personalità;
  • questo diverso essere & divenire delle persone nella loro storia personale, fatto drammatico come esaltante allo stesso tempo, ha nella Moda una forma espressiva chiara e diretta che definisce ogni stagione umana e gradi d’appartenenza-distacco all’assetto culturale;
  • a questo punto la Moda è da considerarsi forma espressiva dell’individualità;
  • nel caso quanto qui scritto sia vero, è necessario che sia anche spiegato ai clienti, ma questo solitamente non avviene, per cui urge una nuova stagione di formazione ai livelli direttivi del sistema Moda nazionale ed europeo.

Per poter capire l’argomento ci sono 4 saggi di Simmel e un libro di Louis Dumont che sono:

  • Le 2 forme dell’individualismo pubblicato nel 1901
  • L’individuo e la libertà, pubblicato nel 1913
  • Stile germanico e stile classico-latino pubblicato nel 1918
  • L’individualismo pubblicato tra il 1917 e il 1919
  • Il libro: Saggi sull’individualismo di Louis Dumont del 1983

Buon studio per chi vuole capire e valere di più.