Schemi comportamentali tra uomini e donne in Occidente

Gli schemi comportamentali vanno suddivisi per genere. Questo vuol dire che in ogni cultura (ce ne sono 9 nel mondo) le donne si comportano diversamente dagli uomini. E’ semplice, una donna è diversa da un maschio. Non appena sul piano fisico, ma proprio mentale e comportamentale. Da queste semplici parole, si comprende l’intero peso della devianza che grava sull’omosessualità. L’omosessuale è semplicemente un malato che vive in stato confusionario.

La malattia dell’omosessuale non è concentrata sulla sessualità. In realtà è mentale, con solo appena espressione sessuale. Detto meglio, la parte esteriore, fisica, della patologia omosessuale, è solo pura manifestazione del disagio. Il problema omosessuale è dentro la sensibilità confusa del paziente. Chiudendo la parentesi omosessuale, non pertinente a questo studio, si torna al genere, maschile e femminile.

Ogni cultura ha i suoi schemi comportamentali. Ne consegue che quanto qui descritto vale solo e soltanto per l’Occidente. Confondere gli schemi, ad esempio, vuol dire vendere di meno sul mercato di altra cultura! Solitamente questi aspetti non sono considerati dalle imprese. Infatti è frequente la delusione  degli imprenditori nell’avventurarsi nel mondo. Peccato! Mancano loro, le basi di sociologia per agire. 

Gli schemi comportamentali occidentali, consegnano alla donna un importante ruolo. Non si tratta di femminismo. In realtà è proprio il genere femminile che tiene in piedi la società dei consumi. Immaginiamo cosa accadesse se “alle donne” piacessero di meno le autovetture. Avremmo un calo nella produzione d’auto. Quindi una crisi della siderurgia e della meccanica. Per non parlare se le stesse donne smettessero d’avere 20 paia di scarpe a testa. Nel “rispetto” di un ruolo strategicamente così forte sul consumo, in Occidente le donne valgono di più.

Può apparire cinico quanto affermato? Non dovrebbe essere che le donne valgono per la loro personalità? L’argomento è appassionate. Osservando “l’affermazione della donna in Occidente”, in sostituzione dei soldati morti al fronte, ci sono dubbi. Potrebbe essere che molto è stato regalato. Come tutti i doni possono anche essere ripresi. E’ il ciclo della vita e della civiltà. Certamente oggi stiamo vivendo una stagione d’esagerazioni. Il dibattito è aperto.

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