Pre fase boema 1 vuol dire che segue e conclude pari studio appena pubblicato sull’argomento. Il suo titolo è uguale a questo senza il numero 1.

Si era rimasti all’immaturità politica della nuova generazione dei Principi tedeschi, che dal 1600 si barricarono dietro a rispettive formazioni militari. Va considerato comunque che sono sempre i protestanti, per primi, a scatenare ogni tensione, perché dalla parte del torto.

La “fortuna” dei protestati è stato il saccheggio dei beni della Chiesa riutilizzati sul mercato come fabbriche e aziende. In pratica la Chiesa Cattolica ha fornito il capitale di partenza dell’intero sistema imprenditoriale protestante. Il riferimento è alla Germania protestante, tutta la Scandinavia, Olanda, Belgio, Francia protestante e Gran Bretagna. 

Senza quel furto di capitale i protestanti non sarebbero neppure nati. 

Trovandosi dalla parte del diavolo o comunque dei ladri, i protestanti, protestano!

Si tratta di una protesta svolta per coprire le tracce del furto di beni d’altri.

Chiarito come la miccia di ogni scontro sia sempre quella protestante, si passi allo studio conclusivo della pre fase boema nella guerra dei 30 anni.

Come l’UNIONE (protestante) aprì i battenti nel 1608, i cattolici risposero nel 1609 con la LEGA. Due formazioni militati contrapposte da motivi confessionali in Germania. Con queste parole si è concluso il precedente studio.

Sempre nel 1609 minacciando rivolte, i boemi costrinsero il loro Re ad emettere un decreto. L’obiettivo era l’equiparazione tra chi aveva rubato i beni della Chiesa e chi no. Tradotto vuol dire che i protestanti (minoranza) volevano contare come la maggioranza cattolica. La patata bollente fu letteralmente passata tra il regnante cedente (Rodolfo II°) al fratello subentrante, il settantenne Mattia nel 1611.

Il Re Mattia nel 1617, cedette il problema al subentrante, il cugino 38enne Ferdinando.

I boemi, solitamente così astiosi, non mossero obiezioni all’incoronazione del cattolico Ferdinando a Re. Questo Re era stavo educato dai gesuiti quindi un cattolico militante. Nonostante Ferdinando avesse rilasciato la cosiddetta e abituale “capitolazione” ai ceti boemi, gli eventi furono a favore dei cattolici. Votazioni locali portarono i cattolici a valere il 70% dell’elettorato! Da questo esito i protestanti furono allontanati dagli incarichi pubblici. Quindi due chiese protestanti, arrogantemente e appositamente costruite su terreno cattolico, furono demolite.

La protesta della minoranza protestante del marzo 1618 a Praga, produsse una dura reazione verbale da Vienna dell’Imperatore Ferdinando. Il 22 maggio i protestanti decisero di passare, come al solito all’azione.

Il 23 maggio 1618 avvenne la defenestrazione di Praga.