La Ue ha ancora bisogno di confini tra uno stato e l’altro? direi decisamente di SI!

Nella Ue c’è una tendenza consolidata negli ultimi anni ad abbattere i confini. Pensandoci bene, non appare come la soluzione più indicata, quindi è bene che ci siano i confini tra Stati in Europa. Perché? E’ facile: non mi sento del tutto a mio agio con le regole francesi come quelle tedesche, quindi è corretto che ognuno se ne stia a casa propria, da qui l’opportunità di delimitare lo spazio d’applicazione di una regola che non deve essere necessariamente uguale ad un’altra. Volendo rimanere italiano, ad esempio, rispetto un tedesco, è giusto che ci sia una frontiera tra noi che definisca lo spazio d’applicazione delle “mie” regole dalle loro. Ovviamente se questo ragionamento appare “faticoso” nello spazio UE (vedremo fra poco che tale non è) la differenza diventa abissale con la Turchia e le altre culture. Ecco che rinascono le mai sopite differenze tra le 9 culture in cui si divide l’umanità.

Tornando alla Ue c’è da notare che:

  • non abbiamo, una polizia comune, con la stessa scritta sulle auto, pari mezzi e procedure operative. Quindi tante polizie quanti sono i paesi della Ue;
  • allargando il ragionamento non c’è una scuola comune con programmi almeno coordinati, figuriamoci un esercito della Ue o la magistratura;
  • non abbiamo contratti di lavoro comuni;
  • non esistono riti processuali condivisi nella Ue ma abbiamo l’Euro!
  • a cosa serve la moneta unica quando tutto è diverso? Nessuno è riuscito a capirlo, ma questo è anche il motivo per cui la moneta euro è di fatto fallita, anche se la si vuole tenere in piedi per forza di cose (è troppo difficile ammettere un errore per l’attuale generazione della dirigenza Ue)

Chiarito quanto sia ancora inopportuna la moneta unica e quanto poco di condiviso ci sia, non riesco a capire che senso abbia togliere i confini tra stati. Alta cosa è l’unione doganale per cui un TIR che parte da Catania (sperando che non abbia immigrati clandestini al suo interno) possa proseguire fino ad Oslo senza pagare dazi o controlli di frontiera. Ancora altra cosa è la coordinazione in ambito UE, dove si mettono a fattor comune i punti di pregio aprendosi alla collaborazione. Quanto qui scritto non è contro l’Europa, pur rilevando una enorme superficialità che ha segnato questi ultimi 25 anni di Ue, nel “volerci tanto bene” pur essendo così diversi. Del resto il mondo moderno è nato dall’Occidente europeo: come potremmo non essere diversi?

Si è voluto esagerare nel cercare un’integrazione che ancora non esiste, al posto di una sana coordinazione e collaborazione anch’essa non ancora maturata. C’è la Bce e la moneta unica e poi?