Maturità 2019.6 volge al termine.

Riprendendo gli ultimi passaggi dello Stato Patrimoniale, si è capito che il totale delle fonti e quindi degli impieghi è pari a 40.300.000

Essendo l’impresa oggetto di studio una manufatturiera (si veda estratto dell’esame allegato a fine pagina) le immobilizzazioni (tra immateriali, materiali e finanziarie) sono, in genere, al 60% del totale degli impieghi. Ne deriva che le immobilizzazioni ammonteranno a 24 milioni. In questo momento non c’interessa la ripartizione interna delle immobilizzazioni.

Se queste sono 24 milioni, l’attivo circolante sarà 40.300.000 – 24.000.000 = 16.300.000

Secondo i dati UNIONCAMERE e CONFINDUSTRIA solitamente l’attivo circolante si ripartisce rispettando il seguente ordine di grandezza:

  • magazzino: il 25%
  • liquidità immediate: 0,5%
  • liquidità differite: 74,5%

Con quest’ordine d’idee il magazzino è pari a 4.075.000 da arrotondare a 4.000.000

Ora si può tornare sul CE e concluderlo! In corrispondenza di A2 si può indicare 4 milioni che sommati ad A1 (fatturato già quantificato in 53 milioni) esprime UN VALORE DELLA PRODUZIONE pari a 57.000.000

L’ultimo passaggio, per concludere il conto economico, riguarda la voce B ovvero i costi, ma anche questi sono facili. Se è stato indicato il valore della produzione in 57 milioni e il Reddito operativo in 3.200.000 i costi della produzione non possono che corrispondere a 57milioni – 3,2 milioni = 53.800.000

Fine del conto economico riclassificato.

Tornando sullo SP le altre grandezze saranno:

  • liquidità immediate: 81.500 da arrotondare a 82mila euro
  • liquidità differite (per differenza dal totale rispetto ai parziali già calcolati): 12.218.000

Fine dello stato patrimoniale riclassificato.

Resta un ultimo passaggio. Se abbiamo clienti che ci pagheranno per 12.218.000, nel passivo dello SP alla voce passività correnti non dovremo inserire un valore analogo o superiore, perchè sarebbe privo di senso. I fornitori figurano nella voce passività correnti e non è possibile comprare materia prima per un valore superiore a quanto sono le vendite. Del resto c’è anche un ROS (rendimento sulle vendite al 6%). Con queste valutazioni è saggio che gli acquisti siano inferiori rispetto alle vendite di un buon 10-15%. Ciò comporta che le cifre in eccesso andranno collocate nelle passività consolidate anzichè correnti. Su questo aspetto segue uno specifico approfondimento.