Louis Dumont, capitolo 3 del testo SAGGI SULL’INDIVIDUALISMO scritto nel 1983: Una variante nazionale

Le riflessioni qui contenute servono sicuramente a chi studia la sociologia moderna ma non solo. Il taglio d’esposizione ha una precisa preoccupazione: attualizzare i concetti. Significa se pur rendere onore sul piano culturale e concettuale a quanto Louis Dumont ha saputo pensare e scrivere, renderlo anche concreto. Con questo duplice sforzo stanno qui comparendo i riassunti, capitolo per capitolo, dell’opera di Louis Dumont pubblicata nei SAGGI SULL’INDIVIDUALISMO.

Giunti al 3° capitolo, il filo conduttore del testo è costante: quando e come si è sviluppata la personalità? Da questo punto in poi entrano in campo i concetti di popolo e nazione e quindi 2 punti di riferimento:

a) Johann Gottfried Herder 1744-1803

b) Johann Gottlieb Fichte 1762 – 1814

Il senso attuale dei concetti che saranno fra poco descritti si trova ad esempio nella vicenda Brexit. Ogni volta che si voglia discutere d’Unione Europea, com’è possibile farlo senza aver capito il concetto di nazione e di popolo che sono punti di vista frettolosamente archiviati da tutti come un residuato storico? in realtà Brexit conferma, oggi nel giugno 2016 come il bisogno di Nazione sia fortemente percepito dagli europei e questo indipendentemente dall’esito del referendum.

LA MODERNITA’

All’indomani della Rivoluzione francese, sorge la domanda: il MODERNO è uguale per tutti i popoli?

Si formano 2 opinioni distinte. Per i francesi il moderno è un concetto assoluto. Per i tedeschi il moderno è un valore specifico di una determinata comunità (popolo). Detto ancora meglio: i francesi pensano d’essere moderni e accidentalmente francesi. Al contrario, per i tedeschi si nasce germanici e si vive da tedeschi. E’ la prima volta nella storia, che si materializza una divaricazione così netta tra culture. 

La Rivoluzione francese resta l’esperienza comune per tutti. Da quest’evento però nascono i distinguo. I francesi (che sono “accidentalmente” tali) si sentono nel primato morale e culturale verso il mondo. I tedeschi, inventandosi la “germanicità” sono chiamati a dei correttivi importanti che sono:

  • la precisione e compattezza sociale;
  • l’utilizzo del concetto di gerarchia al posto dell’autorità di un uomo sull’altro.

Chi riabilita quanto disprezzato dalla Rivoluzione francese è il filosofo tedesco Herder.

Finalmente Herder nel 1774 sul nascere dello Sturm und Drang o Preromanticismo tedesco, in aperta polemica con la Rivoluzione francese, sposta il focus dal concetto di progresso a quello di nazionalità. E’ una rivoluzione! La rivoluzione internazionalista francese viene superata dalla rivoluzione nazionale. Sono concetti che il mondo arabo ancora non ha elaborato e che si trovano alla radice dell’invasione immigratoria in Europa, in atto da diversi anni.  Infatti esiste un gap culturale tra Occidente e mondo arabo quantificabile in 5 secoli. Per la precisione l’Occidente ha iniziato la modernità con le Paci di Vestfalia  nel 1648, fondando il concetto di Stato separato dalla religione. Il mondo arabo non ha ancora, nel 2016, pensato a un mondo dove vivere che non sia strettamente religioso. 

UNA VIA DI MEZZO: FITCHE

Rispetto al pensiero “tagliato con l’accetta” di Herder (scuola storicistica tedesca), Fitche cerca la via di mezzo desiderando essere il filosofo tedesco della Rivoluzione francese. In realtà se ne discosta pur mantenendosi universalista.

E’ importante chiarire un concetto di fondo. L’universalismo risponde al messaggio della Rivoluzione francese. Con l’universalismo/cosmopolitismo esiste l’uomo moderno e anche la sua idealizzazione concettuale. La Nazione nell’universalismo riposa sul plebiscito di tutti i giorni (Renan)

Concettualmente opposto è il pensiero di Herder che spezza “la cultura” in culture: quella francese diversa dalla tedesca. L’uomo nella visione etica della nazionalità è un selvaggio che si nobilita attraverso lo Stato, applicando la gerarchia per evitare il sopruso dell’uomo sull’uomo. La Rivoluzione francese e l’universalismo credono ancora nell’uomo asettico al centro dei valori. Il germanismo trova l’uomo sporco e lo rialza nella dignità di una missione: lo Stato. Nel concetto etico della nazionalità si forma una nuova religione laica.

Tornando a Fitche è curioso come nel suo libro Stato commerciale chiuso, del 1800 apra a delle considerazioni sul cibo e la capacità di reddito che saranno poi studiate da Pierre Bourdieu introno al 1960. Non solo ma Fitche inquadra anche quella lotta tra l’IO e il non-Io che servirà a Freud, un secolo dopo per fondare la psicanalisi. La lotta aperta tra Io contro il non Io non è affatto esclusa tra nazioni, secondo Fitche, ritrovandosi così nell’alveo del Romanticismo.

Fitche è famoso perchè ha saputo cogliere un tratto specifico del pangermanesimo: il bisogno di gerarchia. Per il filosofo tedesco nei Discorsi alla nazione tedesca il concetto di gerarchia è un passo della cultura tedesca per evitare ogni sopruso. Nel momento in cui questo è vero ATTENZIONE A QUESTO PASSAGGIO, lo Stato è la nuova risposta all’uomo moderno, quello non cosmopolita ma nazionale. Questo stesso “uomo” diventerà nazionalista, nazionalsocialista, europeo. L’Europa nasce dalle Nazioni non dal cosmopolitismo della Rivoluzione francese! Si tratta di parole importanti per capire la crisi della Ue in particolare nel post Brexit. Qualsiasi esito possa avere il referendum Brexit, certamente ha segnato la crisi della Ue. Questi sono concetti totalmente opposti al liberalismo-universalimo-cosmopolitismo che ritengono la Nazione come la palestra dell’individualismo: uno sport. Non è così.

INGLOBAMENTO DEL CONTRARIO 

Inglobare il contrario è un concetto elaborato di Louis Dumont per spiegare la gerarchia. Come dal corpo di un uomo nasce la donna che le è opposta in senso fisico e mentale comunque in filiazione, così è la gerarchia rispetto la comunità e lo Stato.

L’INTOLLERANZA DELL’UNIVERSALISMO 

Osservando l’evolversi della campagna elettorale referendaria Brexit in Gran Bretagna ma anche in Europa, si nota una dogmatica fede nella Ue priva di spiegazioni. In pratica nessuno è capace di un sano contraddittorio pro o contro l’Unione Europea. Questa chiusura mentale e l’assolutismo nascono dalla Rivoluzione francese. Grazie Herder e Fitche per aver spezzato l’uniformità di pensiero che grava come una cappa sull’Europa della Ue.