Le potenzialità del partito repubblicano in America sono grandi tanto da lasciar prevedere il ritorno alla Casa Bianca di un Presidente repubblicano.

Che tale presidente sia l’attuale Governatore della Florida o il già Presidente Donald Trump, francamente importa poco tranne che agli stretti interessati.

Un’accoppiata vincente sarebbe l’accordo tra i due massimi candidati repubblicani, ma l’idea potrebbe essere troppo bella.

I repubblicani quando si muovono, male che vada, prendono o entrambi i rami del Congresso o solo uno con una forte ipoteca sull’altro. Peggio di così i democratici non potevano essere. L’ondata repubblicana non c’è stata? forse, ma gli effetti sulla stabilità del direttivo a guida democratica sono devastanti. L’attuale presidente, quello sulla cui certezza del voto non si è mai voluto appurare nulla, è ormai “un’anatra zoppa”.

Ora però la critica a noi stessi, i repubblicani.

Un americano, un ingegnere, dal Texas scrive: I repubblicani hanno buttato via le elezioni del 2022 per il loro rifiuto di stabilire un’agenda e per gli errori del passato nell’opporsi al presidente Trump e alla base del loro stesso partito.

Nel 2016, la base del partito ha respinto i politici screditati del partito e ha scelto Trump come presidente.

Nel 2017, il congresso repubblicano ha rifiutato di sostenere o attuare l’agenda del presidente Trump.

Nel 2020, nel loro odio per il presidente Trump, hanno collaborato con i democratici per consentire loro di rubare le elezioni presidenziali. Non sono riusciti a capire che i metodi usati per rubare la presidenza sarebbero stati usati di nuovo per rubare altre elezioni future.

Il futuro è qui ora e i metodi collaudati del 2020 vengono nuovamente utilizzati.

Nel 2022 il partito repubblicano non aveva altro da dire, se non affermare di non essere democratico.

Come partito, non avevano un’agenda dell’opposizione.

Attualmente, tre quarti del paese sono irritati dall’elevata inflazione e dall’elevata criminalità.

Anche così, i repubblicani non sono riusciti a ottenere il controllo del congresso, perché non hanno affermato cosa ne avrebbero fatto.

Domenica, anticipando una facile vittoria, il Comitato Nazionale Repubblicano ha annunciato che avrebbe “lavorato con il presidente (usurpatore)” dopo aver ottenuto il controllo del congresso l’8 novembre.

Questo non è un partito d’opposizione che meriti il ​​controllo di nulla.

Le potenzialità del partito repubblicano restano importanti nonostante la critica costruttiva fatta a noi stessi in casa nostra.