Il Capo dello Stato, seguendo imperterrito una lunga e negativa tradizione, gestendo l’ultima crisi di governo ha sbagliato. Chi paga?

Il Capo dello Stato, incurante dell’esito del 4 dicembre 2016 in Italia, ha spinto nella formazione di un governo fotocopia. Fotocopia rispetto a quello bocciato dalla netta maggioranza degli italiani al voto. Non si tratta di un abuso nuovo. In realtà rappresenta la prosecuzione di un colpo di stato già consumato nel 2011 e forse anche negli anni prima. Vediamo quali sono le responsabilità imputabili all’attuale Capo dello Stato:

a) è stata fatta, varata e promulgata, con la firma del Presidente della Repubblica, una legge elettorale. Tale legge è considerata oggi NON adeguata. Chi se ne assume la responsabilità? Quant’è costata una legge firmata da tutti ma non ritenuta valida? Chi ne risponde in termini di responsabilità politica?

b) è stato fatto un governo di sfiduciati dal voto del 4 dicembre. Com’è stato possibile fare un altro colpo di stato?

Tali fatti richiedono una responsabilità che è oggettivamente del Capo dello Stato. In realtà chi è il vero responsabile è il Partito Democratico. Questa formazione politica è sicuramente avviata a uno dei più importanti flop della sua storia. Per smitizzare “la botta” che il PD subirà alla prossime elezioni politiche, si usa dire: non abbiamo paura. La realtà è completamente diversa. C’è un’illusione che gira nel PD: quella d’aver ricevuto il 41% di consensi al referendum pur perdendo. Ovviamente è un’illusione. Lo è nella misura un cui chi ha votato “si” non l’ha fatto per il PD, ma per un’idea di riforma dello Stato, che non ha vinto. Chi ha votato “si”, è trasversalmente collocabile tra più froze politiche. L’incidenza del PD in quel 41% sarà forse la metà, ovvero appena il 20%?

Con queste premesse il conto dell’intera “operazione Mattarella” dovrebbe pagarlo amaramente il PD.

Un partito che successivamente, al prossimo flop elettorale, si spaccherà scomparendo.