La crisi dell’ONU. Guerra fredda e destalinizzazione. Sono i due titoli che emergono dal capitolo 10 del testo “Guerra e pace nel XX° secolo. Il passato per leggere il presente”di Aurelio Lepre.

L’ONU come struttura viziata e di parte.

Aurelio Lepre, con il capitolo X, si lancia nel secondo dopoguerra. La prima evidenza storica è l’ONU. E’ interessante notare alcuni aspetti che sono:

  • come l’ONU nasca per rappresentare tutti, ma in realtà soggiace al diritto di veto. Questo vuol dire che solo 5 nazioni sulle 205 del mondo, hanno il diritto di spegnere/accendere qualsiasi riflessione possibile. In pratica il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, appunto composto da 5 nazioni, decide cosa sia importante e cosa no. Ovviamente nulla è cambiato dal 1946 al 2017;
  • c’è un altro aspetto, molto più frivolo, che si ripete costantemente. Il 5 marzo è una data ricorrente negli anni del dopoguerra;
  • il 5 marzo 1945 a Yalta si decise di lanciare l’ONU. Successivamente dal 24 aprile al 26 giugno, a San Francisco, si svilupparono gli incontri preparatori;
  • il 5 marzo 1946, Winston Churchill a Fulton, nel Missouri, riprese il concetto di “cortina di ferro” contro la sovietizzazione dell’Europa dell’est;
  • il 5 marzo lo ritroveremo nel 1953 quando finalmente morì a 74 anni Stalin. Interessante su questo aspetto una riflessione di Lepre. Mentre Hitler e Mussolini furono gerarchi di rilevanza regionale, Stalin fu un dittatore di livello mondiale.

Altre date da ricordare sono:

  • il 12 marzo 1947 dove si passò dalle parole ai fatti contro la sovietizzazione. Lanciato il concetto a Fulton nel 1946, si organizzò l’azione contro le bande comuniste europee, grazie al Presidente Truman. Oggettivamente Truman, non solo per questo, andrebbe storicamente rivalutato;
  • il 5 giugno 1947 venne approvato dal Congresso americano il Piano Marshall. Con questo intervento finanziario l’Europa occidentale si potè risollevare. Il piano nacque in realtà dalla dottrina Kennan. George Frost Kennan, 1904-2005. Politico molto acuto, fu in grado di capire le linee di tendenza della Russia comunista. Non a caso Kennan è oggi considerato il padre della politica di contenimento del comunismo. I passi importanti riferiti a Kennan sono essenzialmente tre. Il lungo telegramma da Mosca del 1946. La formulazione della teoria del contenimento nel luglio 1947. Infine l’8 settembre 1952 considerando i russi non in grado di combattere nessuna guerra prima di altri 20 anni.

L’allergia per le votazioni da parte dei comunisti 

Il capitolo X prosegue su molti altri aspetti. Nel processo di sovietizzazione dell’Europa dell’est, vissuti negli anni tra il 1946 e il 1967 colpisce un particolare. I comunisti non sono mai particolarmente interessati alle votazioni, anzi le evitano. Il comunismo “è superiore” al processo democratico imponendosi alla Nazione. Da questo dettaglio viene in mente il comportamento di molti presidenti della Repubblica italiana, tesi ad evitare il voto popolare. Probabilmente il Pd è ancora l’ex PCI.