John Brown fu un terrorista nordista che agì contro il sud agli albori della guerra civile. Ovviamente come sempre nella storia, una vicenda è considerata criminale per una parte ed eroica per l’altra: dipende dal punto di vista e da chi ha vinto o perso.

In questo studio non è stata fatta una scelta di parte pro sud o viceversa, ma si rileva apertamente come l’idea di sud del Brown fosse completamente errata; ne consegue che anche l’azione fu sbagliata. Ad un’idea forzatamente sbagliata ci furono azioni senza senso che da sole condannarono il soggetto alla forca.

Che il Brown meritasse la forca c’è poco da discutere, il problema è che il nord lo mitizzò trasformandolo in un arma contro il sud e questi ci cascarono. Detto in altri termini, il sud si fece imbrigliare in una trappola, motivo per cui la guerra civile fu condotta su un confronto errato.

Le reali motivazioni al confronto non furono svelate ma ricondotte a una questione razziale di cui il Brown fece parte. Unitamente agli atti di terrorismo del Brown oltre al romanzo “La capanna dello zio Tom” (scritto da chi non aveva mai messo piede al sud) si profilò una tendenza alla scontro celando la realtà.

Gli elementi importanti dell’intera vicenda sono:

a) il Brown meritò la forca per aver massacrato civili innocenti (5) che hanno schiettamente espresso il loro punto di vista pro-sud (massacro di Pottawatomie);

b) lo stesso John Brown quando il 16 ottobre 1859 in località Harper’s Ferry in Virgina attaccò un deposito d’armi per consegnarle agli schiavi neri locali affinchè insorgessero, nessuno di loro insorse. E’ qui che si dimostra quanto errata fosse la visione del Brown del Sud;

c) il terrorista è interessante perchè a differenza dei patrioti occidentali ( quelli in Occidente li chiamiamo così perchè hanno vinto lo scontro contro i governi monarchici d’allora. Quindi sono patrioti se fanno parte della fazione vincente, mentre restano terroristi se perdono lo scontro) fu animato da un fortissimo senso di puritanesimo anglicano che oggettivamente mancava agli europei;

d) sul pensiero relativo alla guerra per bande d’applicare al sud, qui la vicenda si rende sia tecnica sia interessante. Le esperienze già vissute sulla guerra per bande furono in Spagna contro Napoleone, in Grecia e Russia. A quell’epoca chi formò una scuola di pensiero in materia furono:

  • il conte Carlo Bianco di Saint-Jorioz, nativo di Barge, Ufficiale dei Dragoni del Re di Sardegna con i seguenti libri:
  • a) Della guerra d’insurrezione per bande applicata all’Italia – “Trattato dedicato ai buoni italiani da un amico del Paese”, pubblicato nel 1830;
  • b) “Manuale pratico del rivoluzionario desunto dal Trattato sulle guerra d’insurrezione per bande”, pubblicato nel 1833;
  • a seguire ci furono le precisazioni di Giuseppe Mazzini con “Della guerra d’insurrezione conveniente all’Italia” del 1832 pubblicato nel V° fascicolo della “Giovane Italia” e ancora Mazzini nel 1849 (con il Bianco deceduto da 6 mesi) che pubblicò un regolamento in 41 articoli dal titolo “Istruzioni per le bande nazionali

Il John Brown recepì queste esperienze per replicarle contro il Sud americano. Morì impiccato, in seguito a sentenza del Tribunale, il 2 dicembre 1859 per aver cercato di portare alla ribellione chi non voleva ribellarsi: i neri d’America oltre ai morti che causò.

A seguire le reali cause che portarono alla Guerra civile, oltre quelle già indicate in precedenti spunti di riflessione qui pubblicati.