Inflazione devastante alle porte di fronte a noi. Studi di macroeconomia del prof. Carlini.

Di che stiamo parlando e perchè?

Negli ultimi anni, nel mondo accademico, in ambito economico, ci siamo accapigliati tra noi discutendo se e come dovesse arrivare un’ondata inflazionistica. Il motivo di questo aspro confronto è stato motivato dalle politiche di “fabbricazione del denaro” dette Quantitative easing in atto dal 2015.

Stampare moneta al ritmo di 80 miliardi al mese e distribuirla ai paesi a rischio di fallimento come Italia, Spagna e Grecia (già fallita) ha effetti inflazionistici? Ecco la discussione. 

Qui vanno distinti due ambiti.

Se il denaro viene impiegato in un mercato depresso e distrutto da una guerra, ad esempio, l’effetto inflazionistico è ridotto seppure presente.

Quando invece, le stesse cifre vengono immesse su un mercato maturo e di benessere, come quelli attuali, l’effetto inflazionistico è certo.

Lo scontro tra le due opposte tifoserie d’economisti è stato portato avanti su due livelli: se e quando. Se dovesse scoppiare la bolla inflazionistica e quando.

Su una vicenda così sofferta, arrivano i soldi a pioggia di fonte Ue, (verso quegli stessi paesi a rischio fallimento) e statale (contributi alle classi disagiate). Booom! Da qualche parte in Italia si potrebbe affermare: il cacio sui maccheroni. 

Recentemente è stato qui scritto e pubblicata una serie di studi aspramente critici verso gli interventi a pioggia del Governo Italiano verso il terziario per i danni da pandemia. La critica è mantenuta, perchè quel tipo d’intervento (contributi a fondo perduto) sono squisitamente inflazionistici in quanto aumentano la circolazione della moneta.

Al contrario NON è inflazionistico un provvedimento del tipo, azzeramento tasse e contributi da pagare, perchè taglia la quantità di moneta presente sul mercato. Il riferimento non è al contante che è sano, ma alla moneta in genere.

La vera preoccupazione, per i prossimi mesi, non è vedere le città chiuse per attività sospese, ma l’economia divorata da un’inflazione devastante modello “Sud America”.