Cercolavoro: è il dramma della globalizzazione vissuto sulla pelle delle persone.

Purtroppo la globalizzazione, tradotta in termini pratici, comporta che ci siano 3,1 milioni di persone in Italia che cercano lavoro in forma attiva e pare che altri 3 milioni siano disponibili. A conti fatti su una popolazione italiana di 55 milioni di persone di cui 20 lavorano, ben 6 milioni sono interessate al cambiamento o alla ricerca di un’attività. 6 milioni su 20 sono il 30%. Va ricordato come Hitler giunse alla Cancelleria nel 1933 grazie al 33% di disoccupazione reale. Da ciò si riesce a immaginare che la democrazia non tolleri una disoccupazione superiore al 30%

Con queste considerazioni, il cercolavoro diventa una priorità nazionale e le società di ricerca e selezione si trovano in prima linea nel gestire un bacino d’utenza immenso!

A differenza dal passato, il cercolavoro di oggi è diverso, perchè stritola le agenzie di selezione tra 2 fronti: quello delle aziende che vanno educate nella ricerca di nuove posizioni e la clientela che mal sopporta il silenzio come risposta alle loro numerose candidature. A conti fatti non c’è posto per tutti e questo è chiaro, ma quanto irrita è l’inadeguatezza di chi dovrebbe saper gestire i due fronti e non lo sa fare. Vediamo i casi concreti:

  • abbiamo la signorina  Alice che maltratta i candidati per telefono e non si sa scusare, ma quanto è peggio è il suo capo, incapace d’alzare il telefono per rispondere in prima persona quando cercato sia per scritto che a voce. Apparentemente sembra un litigio da poco, in realtà si tratta di uno scontro epocale. L’Alice di turno afferma: ..quando una società, ad esempio Gucci, richiede una certa figura, non mi pongo alcuna domanda e seguo la ricerca fedelmente per come mi è stata spiegata. Quindi nel campo della moda, se si vuole che la figura emerga da un passato già vissuto nello stesso ambiente, non mi pongo il problema di spiegare al cliente che sarebbe saggio allargare le visuali se questo personaggio è facilmente reperibile sul mercato, perchè complicarmi la vita?

 

  • Il “litigio” con l’Alice da parte del candidato è stato nell’invitare chi fa la selezione ad aprirsi anche sulla consulenza verso il cliente, per cui proporre, ad esempio, un direttore di marketing a una società importante che provenga dallo stesso settore, significa sterilizzare e ucciderne la candidatura, perchè automaticamente invecchia la portata e capacità ideale della posizione. Ovviamente di fronte al netto e rigido rifiuto dell’impresa nel considerare questa concreta opzione, non c’è nulla da fare, la società di ricerca e selezione ha svolto il suo dovere di consulenza. Qui invece, nel caso della Signorina e anche dott.ssa Alice, non c’è stato neppure il tentativo, ma questo è comprensibile nella giovane età del personaggio a cui erroneamente è stato dato un carico di lavoro inadeguato.  Ebbene su questo sano confronto d’idee si è sviluppato un litigio. Interessato il titolare della società per un dialogo da parte di chi cerca lavoro, quest’ultimo si ritrae e non risponde. A questo punto da uno scambio d’opinioni anche dotto e profondo emerge “la società che non dialoga e non sa comunicare”. Quando ci troviamo di fronte a imprese e titolari che non sanno interfacciarsi con l’utenza, il problema del cercolavoro diventa drammatico!

 

  • oltre l’impresa appena indicata che apparentemente offre un’immagine gradevole ma silenziosa nella risposta (è un peccato mortale nella società dell’informazione) scorrendo altre imprese (non molte a dir la verità) si scopre come alcune non indichino neppure il numero di telefono pur soffrendo di problemi nella gestione del loro sito web.

 

  • In pratica il cercolavoro funziona con un candidato che inserisce la propria candidatura nel sito web della società di ricerca personale. Fin qui tutto regolare. Accade spesso però che, non so perchè, la gestione dell’aggiornamento della posizione o nel rispondere alle diverse offerte, il contatto web salti sia nella password che nell’incapacità d’aggiornamento della posizione. Evidentemente anche l’informatica commette i suoi errori. Nel caso della società sopra citata della Dott.ssa Alice (forse per dispetto) non è più possibile aggiornare il proprio cv, ma questo accade frequentemente anche in altre realtà. L’unica risposta è scrivere al servizio che ovviamente non risponde a questo punto si cerca un numero di telefono che spesso è negato. Quando anche il numero di telefono è negato, allora non è più solo il silenzio dell’amministratore delegato che non ha voglia di ricevere l’utenza (sbaglia perchè quando il candidato assumerà la posizione che gli spetta scarterà quella società come incapace) Da quanto emerge è saggio che i candidati SELEZIONINO LE SOCIETA’ DI RICERCA PERSONALE SCARTANDO:

1) quelle imprese di ricerca del personale prive di numero di telefono;

 

2) che non sanno comunicare con il pubblico, che hanno ricevuto email o richieste e non rispondono (la stessa utenza che poi le boccerà appena avranno un lavoro)

 

3) che presentano una certa farraginosità nell’inserimento dei dati nel web. Se ci si accorge che è complesso o inadeguato è saggio mollare subito;

 

4) è valida quella società che non incastra in candidato in 1 curriculum, o che permette al massimo 5 posizioni diverse. In genere è migliore quella che consente di poter inserire il curriculum più idoneo di volta in volta;

 

5) è valida quella società che conferma via internet la candidatura e non solo, informa sull’esito della selezione tranne poi essere incapace nel dialogare, pochi minuti, con il candidato sul motivo del suo insuccesso. A questo punto e solo qui, si verifica se la società è veramente “aggressiva” sul mercato o appena un insieme di scrivanie per sfruttare il grave momento nazionale nel cercolavoro. Un’impresa adeguata, moderna nel senso d’innovazione, elegante e capace, è quella che educa sia l’azienda che i candidati “avvitando” comuni necessità. Stiamo parlando d’ingegneria umana, qualcosa ancora non emersa dal folto gruppo di società operanti nel settore ad oggi. 

 

AAA: cercasi ingegneria umana nel cercolavoro italiano. 

 

 

ATTENZIONE ATTENZIONE

Ad articolo pubblicato, l’imprenditore citato in questo articolo si è fatto vivo mezzo email e dopo aver constatato la fondatezza della critica si è espresso a favore della tesi (il bisogno di d’essere consulenti verso le imprese)