Guerra dello Yom Kippur, un argomento di storia noto ma poco analizzato (non si sa il perchè). C’è un libro di Simon Dunstan sull’argomento, appena terminato di leggere, ma che non soddisfa. Sostanzialmente Dunstan “è un fumetto” ovvero un libro (non vignette) che si perde dietro i dettagli tralasciando le grandi dinamiche socio-politiche-economiche e militari. Cosa volete che possa interessare che gli israeliani hanno perso in quello specifico scontro 20 carri armati colpendone 200? Certo è onore, ma impostare tutto un libro da 262 pagine intorno a questi dettagli non soddisfa il lettore che invece vorrebbe una visione molto più ampia dalla singola descrizione dell’evento.
Un pregio il testo di Dunstan lo ha: alla fine della narrazione vengono elencati tutti i libri pubblicati sull’argomento e ci si accorge che sono saggi non tradotti e forse neppure in commercio. E’ come a dire che l’argomento non è particolarmente degno di nota: che peccato!
Comunque cercando di scrivere quello che l’autore frammenta in mille rivoli si può affermare che:
a) gli israeliani furono colti di sorpresa; il servizio informazioni militare non seppe capire cosa stava per accadere;
b) con la Commissione Agranat, lo statista, Signora Golda Meir si dimise concludendo 30 anni di governo laburista (di sinistra) in Israele. Da quel momento, finalmente, anche in Israele si è pervenuti ad una corretta alternanza di Governo tra destra e sinistra tuttora attiva;
c) lo Stato ebraico ha indubbiamente vinto portandosi a 101 chilometri dal Cairo e a ridosso della città di Damasco. Nonostante ciò gli egiziani, pur avendo perso, hanno gridato ai 4 venti d’aver vinto intaccando il mito d’invincibilità dell’esercito israeliano. La storia a volte è strana; chi perde si considera vincitore (pare d’assistere alle elezioni politiche italiane);
d) chi narra del conflitto e pubblica libri sono quasi tutti e solo israeliani, c’è una pressoché totale assenza dei “vincitori” egiziani;
e) nei numeri, gli israeliani caduti sono stati 2.687 includendo i due teatri di guerra del Sinai e Golan. I cosiddetti “vincitori” egiziani hanno perso 12.000 uomini (morti sul fronte, i feriti sono molto di più). I siriani 3.100 soldati, gli iracheni 278 e i giordani 23. In proporzione sono morti quasi 6 arabi (5,7 per la precisione) per ogni israeliano caduto.