Generale Petraeus e il suo libro di 550 pagine che ora volge al termine come studio e riflessione. Cosa stiamo imparando dal testo del generale?

  • innanzitutto che è troppo biografico quando si sarebbe voluto qualcosa di maggiormente storico e riflessivo (pazienza, non tutto è perfetto);
  • la prima lezione che si trae dal testo “L’arte della guerra contemporanea” è di non cambiare la squadra vincente o la composizione del gruppo che sta lavorando insieme su aspetti complessi. Conosco, ad esempio, una ditta farmaceutica italiana, una srl lombarda, che ha ricevuto, rivolgendosi ad un consulente esterno, una crescita strepitosa in fatturato ed utile. L’azienda è passata da 4 milioni d’euro di fatturato del 2022 ai 6,5 milioni del 2024 quindi da una perdita di 67mila euro ad un utile di 400mila euro. Ebbene per futili motivi quest’impresa, oltre ad essere indebitata per 1,2 milioni con le banche per acquistare un nuovo capannone industriale, ha voluto sciogliere la collaborazione con il consulente. Cosa accadrà a quest’azienda? Fallirà entro i prossimi 18 mesi. Fallirà perchè il meccanismo pagamento delle rate del capannone-fatturato-utili era in mano al consulente mentre i titolari non sono in grado di gestire l’impresa al livello di complessità che è stato ora raggiunto in soli 2 anni. Questo è un caso reale tratto dall’esperienza italiana. Gli americani hanno commesso, nella loro storia militare, lo stesso errore.
  • In Vietnam, come scrive il Generale Petraeus, l’avvicendamento al fronte avvenne per singolo soldato non per reparto. Vuol dire che a fine periodo il soldato, terminato il suo tempo di combattimento, veniva re-impatriato con un regolare sostituto che prendeva il suo posto nel reparto. Quest’alternarsi tra uomini in guerra, ha rotto la coesione di reparto portando alla riduzione dell’efficienza nelle fasi operative;
  • la stessa dinamica degli anni Settanta, è stata ancora nuovamente replicata dall’esercito americano a livello di Comandi in Irak. Non più i reparti subivano la rotazione degli effettivi, ma i comandi. Questo ruotare le persone e la responsabilità, ha condotto gli Stati Uniti a misurarsi con un conflitto, quello iracheno, molto più esteso, nel tempo, rispetto al previsto.

La regola è semplice: cambiare in corso d’opera la formula operativa e gli uomini che hanno ottenuto dei risultati, è sbagliato.

Grazie Generale Petraeus.