Elezioni presidenziali americane: cosa sta accadendo

A luglio inoltrato è possibile proiettarsi su novembre 2016 quando le elezioni presidenziali americane saranno celebrate. Nonostante i candidati siano 2 in realtà ci sono 3 anime politiche.

La prima è quella più aggressiva, riconducibile a Donald Trump. Segue la più conservatrice del partito democratico, e infne la posizione di Bernie Sanders.

Donal Trump sarà il prossimo presidende degli Stati Uniti.

Sarà Presidente, Trump perchè è stato capace di dare un volto al bisogno di frattura. Rompere con la globalizzazione che si è rivelata un male. Frantumare con una pubblica amministrazione anonima. Porre a nudo i problemi razziali esistenti. Il punto debole di Trump non è nella sua capacità di far emergere i problemi, quanto risolverli!

Putroppo Sanders, un uomo molto genuino e onesto, pur restando nel cuore degli ameriani è un socialista. Essere socialista nelle elezioni presidenziali americane è un male. Significa, ad esempio, offrire un salario statale ai disoccupati anzchè un lavoro. Una posizone di questo tipo potrebbe anche essere condivisa in Europa, ma non in America.

Tornando alla posizione di Trump e della Signora Clinton, putroppo entrambe sono nebulose. Vuol dire che in questa elezione presidenziale americana NON CI SONO PROGRAMMI.

Quali sono le rispettivie idee sulla scuola, la sanità, difesa, politica estera? Non è dato da sapersi. Solo nei dibatitti potrà emergere qualcosa. Questo è sempre accaduto nella storia americana. Lo stesso Presidente Obama si è limitato al “yes we can” privo di contenuti. Non è quindi una novità che si eleggano dei personaggi sull’onda emotiva, senza progetti politici definiti.

Una proiezione così personalizzata sulle elezioni è simbolo di superficialità? In effetti si. Tant’è vero che di 8 anni d’amministrazione Obama non ci resta nulla.

Cosa ha fatto il Presidente Obama per gli Stati Uniti in 8 anni d’amministrazione? nessuno lo sa.

Certo si parla dell’obama-care come di una riforma incompiuta. Tutto qui? Ecco i frutti di un’elezione basata sull’effetto emotivo e mediatico. Lo stesso che ora spinge Donald Trump alla Presidenza.

Sarà Trump un altro buco nell’acqua come Obama?

Ovviamente non è dato sapersi, sopratutto in assenza di un programma politico. Intanto, ad esempio, la California resta senza acqua. Certamente, dicono tutti è un problema della California non della Nazione. Ragionando in questo modo anche le sparatorie contro e dalla polizia sono un limitato fatto razziale.

Nel futuro degli Stati Uniti al momento c’è Trump. Il resto è tutto da discutere. Si spera che l’effetto mediatico e virtuale di un’altra elezione non ripeta gli errori degli ultimi 8 anni.