Donald Trump, quale candidato repubblicano alla Presidenza degli Stati Uniti nelle elezioni 2016, sfugge alla comprensione degli italiani ed europei, vediamo il perchè

Donald Trump resta un enigma per l’Europa e l’Italia! Spesso si leggono dei commenti sull’ANSA e nei quotidiani italiani, che s’avventurano nelle previsioni più audaci, concordando, più o meno tutti, sul “sicuro” cattivo esito delle elezioni del candidato repubblicano. La colpa di Trump sarebbe che sta radicalizzando le differenze tra americani anzichè cucendole in un grande disegno. I più giornalisti potrebbero anche aver ragione, ma non sono dei politologi. In effetti ci troviamo con un esercito di gente che scrive pur essendo a basso livello formativo. Cosa manca, in particolare alla stampa italiana per comprendere cosa accade?

Donald Trump più volte ha dichiarato, nei diversi discorsi tenuti nelle elezioni primarie, “d’amare gli ignoranti” però nessuno, tra i più commentatori politici europei e italiani, ha realmente capito la portata di questo specifico messaggio.

 Nei paesi occidentali s’assiste da tempo a una ridotta (ridicola) partecipazione al voto. E’ un problema che colpisce ogni Nazione occidentale, che consente a poco meno della metà dell’elettorato attivo di non votare. A conti fatti, più o meno, vota solo il 60% degli aventi diritto. Coloro che non votano non sono persone che effettivamente disertano le urne per totale disinteresse o disprezzo. In realtà chi non vota è il più “arrabbiato” nella comunità nazionale. Gli estremisti, e in particolare quelli di destra, molto spesso sono radicati nella fascia elettorale che non vota, perchè “nulla mai cambia”. Buona parte del ceto medio di centro destra, pigramente non vota “per sfiducia verso il sistema”.

Trump è perfettamente cosciente di questi numeri sia in America che anche in Europa. 

La campagna elettorale presidenziale di rottura verso il partito avverso (i democratici) condotta sino ad ora e tale proseguirà fino all’estate 2016 ha per i repubblicani un obiettivo ben preciso: recuperare quel 40% che solitamente non vota e protesta. La correzione di rotta per un riequilibrio delle tendenze sarà pensabile in autunno, per riprendere l’elettorato moderato che solitamente si reca a votare. La somma delle due componenti, ugualmente di destra, tra chi non vota e chi ne è fedele, più gli indecisi e i giovani, solitamente attratti da un atteggiamento duro, spavaldo e determinato, dovrebbe condurre al record di voti popolari il candidato repubblicano Donald Trump.