Algoritmi e curriculum. Errori di valutazione nella scelta del personale. La modesta età/esperienza dei selettori nelle società di ricerca personale (per contenere i costi) ha introdotto delle devianze. La più innocente è quella di selezionare il candidato che piace a loro anzichè al cliente.

Algoritmi e curriculum. L’ultima stupidità introdotta, a livello sperimentale, nelle società di ricerca personale. Il ricorso all’intelligenza sintetica cerca di colmare il gap culturale che si è accumulato impiegando ragazzini nella selezione. Il problema è grave. Vediamo di comprendere cosa è accaduto.

Nell’impegno a contenere i costi, tutte le società di ricerca personale hanno assunto personale di selezione giovane. Si tratta di ragazzi da far lavorare molto e pagare poco. La scelta sarà anche opinabile ma comprensibile. Il dramma è che queste “nuove leve” non sono state affiancate a selettori di provata esperienza. In realtà sono stati lasciati soli. Nello sfruttamento e abbandono, i giovani si sono arrangiati! Anche questo è comprensibile.

Arrangiarsi vuol dire proiettare sul candidato le proprie prospettive anzichè quelle richieste dal cliente. E’ solo uno dei molti esempi. Un altro è quello di preferire l’assunzione a coetanei anzichè persone mature. Altra seconda e devastante conseguenza. Di fatto oggi abbiamo manager impreparati nelle aziende.

Una terza conseguenza dall’uso di selettori impreparati e troppo giovani è la NON lettura dei cv. Significa che il curriculum dev’essere sintetico nel dire-non dire perchè costa fatica l’analisi delle informazioni. In un mondo che legge ma non capisce o non vuole affatto analizzare, ecco che spunta l’intelligenza sintetica. Per la precisione siamo agli algoritmi e curriculum.

Algoritmi e curriculum sarebbero una buona idea se l’impostazione di base fosse corretta. Mi spiego. Il candidato contro la globalizzazione e di destra è scartato. Non ci sono dubbi sul fallimento dell’algoritmo, perchè male impostato dall’origine.

Ecco dove crolla l’informatica e il senso virtuale del reale.

In fondo quanto accaduto con Michael Page a Milano. Corre voce di 1 candidato che ha inviato 700 curriculum, su più posizioni, in 10 mesi, alla Michael Page e 0 colloqui svolti. Forse alla Michael Page non sanno leggere e selezionare.