250mila dollari è il costo per far volare un B17 da rottame. Proseguendo un ragionamento sugli appassionati aeronautici come patrioti e passionali, ecco un caso di studio. Museo aeronautico di Palm Spring (California)

250mila dollari è quanto serve per far volare un bombardiere B17 dallo stadio di rottame a rullare sulla pista. Tanto o poco? Non so, dipende da quante persone partecipano al progetto, ma finalmente, ora abbiamo delle cifre di riferimento. Nel caso specifico, tratto dal museo aeronautico di Palm Sping (3 ore a est di Los Angeles, sulla I10 verso l’Arizona) una sola persona ha investito quella cifra. Ovviamente con gli annessi benefici fiscali.

Quanto qui scritto vuole esaltare il singolo o la comunità che sostiene il restauro di un rottame ad aereo. Si tratta di un’azione di RISPETTO VERSO LA CIVILTA’, LA STORIA, LA VOGLIA DI RAPPRESENTARE QUALCOSA. In un certo senso restaurare un aereo da rottame è come entrare nella storia.

Oltre gli aspetti fiscali già anticipati in altro articolo, il meccanismo funziona attraverso un museo. Tradotto in pratica è necessario un ente istituzionale. In Italia all’Ente museo si può affiancare tranquillaente un aereo club. L’organismo deve dotarsi di un’officina meccanica avio, idonea allo studio e restauro del velivolo o degli aerei in programma di lavoro. Con questi elementi parte la sottoscrizione.

250mila dollari per un B17 (che in Italia potrebbe essere su un caccia C 202 Folgore, ad esempio) distribuiti tra 10mila persone diventa accettabile. Perchè non farlo?

Le ricadute occupazionali, di alto profilo, sarebbero molto importanti. Al di là dell’apprendista che sarebbe assunto, in realtà i meccanici che possono partecipare a progetti di questo tipo sono gli attuali pensionati. L’ipotetica officina meccanica avio da museo/aero club che si andrebbe a costituire, per agire su rottami, deve rivolgersi a fior di meccanici con 40 anni d’esperienza.

Chi in Italia condividerebbe questo progetto?